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Archivio degli autori

Diario di viaggio

 

  • Giulio/”Cavaliere solitario” (La cosa peggiore di tutta quella pioggia erano le secchiate d’acqua che ci arrivavano addosso quando le auto ci superavano, perché la strada sembrava un torrente)
  • Diario dall’Ethiopia/27 febbraio 2012 – Partenza [Il fuoristrada viene rimorchiato da un camion della cava di pietre e naturalmente… coloro che erano a bordo scendono  e fanno il percorso a piedi e sottovento con relativa copertura di polvere]
  • Pellegrinaggio in Esodo/22 agosto 2012 – Egitto (Verso le ore 13.00 siamo arrivati sul mare che bagna la costa africana. Poco oltre si notava il fondo marino. Ad un tratto è apparso il delta del Nilo. Verso le 14.00 l’aereo ha iniziato la sua discesa verso l’aeroporto del Cairo. Il paesaggio sottostante appariva brullo, non si vedeva albero o verde  giardino e le case sembravano tutte uguali)
  • Diario dall’Ethiopia/1 marzo 2012 [Facciamo la conoscenza di tutti i membri della famiglia: padre, madre, cognata con bimbo, fratello, nonno e nonna. Molto simpatico il nonno che scopro persona  dalla battuta facile. Infatti, guardandomi dice “Tu vecchio come me”!]
  • Il nonno “Corridore motociclista” (Passai alcune settimane a setacciare i concessionari di moto; guardavo di tutto, dai piccoli ciclomotori alle maxi-moto, e rompevo le palle ai venditori con mille domande e altrettante incertezze. Mi rispondevano con l’educata sufficienza con cui si risponde a un vecchio dalle idee confuse, che dice di non aver mai guidato neppure un ‘Mosquito’ e vuole diventare motociclista
  • Pellegrinaggio a Santiago di Compostela 16_21 settembre 2006 [Il silenzio che ci ha accompagnato per ore sulla meseta e lungo le strade di campagna (si sentiva infatti solo il rumore cadenzato dei nostri scarponi) è stato per me affascinante ed emozionante, e mi ha dato una capacità di meditare che nella vita quotidiana non ho mai provato]
  • Pellegrinaggio a Santiago di Compostela/11_15 settembre 2006 [Il negozio è tutto qua, non esiste calcolatrice, e con la sua biro appoggiata all’orecchio ed un plico di foglietti fa il conto e deposita i soldi in un semplice cassetto e con un gran sorriso ci ringrazia e ci augura un “buen camino”. Mi sembra di aver vissuto per un attimo un momento della mia infanzia]

  • Pellegrinaggio a Santiago di Compostela/7_10 settembre 2006 [Allo stesso tavolo ci troviamo con un pellegrino italiano della provincia di Como, che sta facendo il Cammino da solo in bicicletta. Ci si fa compagnia e ci si racconta a vicenda avventure ed emozioni]
  • Pellegrinaggio a Santiago di Compostela/4_6 Settembre 2006 [Mi sembra di sognare mentre salgo sull’aereo equipaggiata di zaino, scarponi, sacco a pelo. È la prima volta nella mia vita che intraprendo un viaggio così e questo mi emoziona]

  • Diario dall’Ethiopia/6-9 marzo [Conosciamo così Isaac, nipote della donna e figlio della signora che Vera ha assistita nel partorire in strada]

  • Diario dall’Ethiopia/2-5 marzo 2012 [Anthonios ha 102 anni e vive a Wasserà da quando è nato. Ci racconta come il villaggio si sia sviluppato da allora, affermando che una volta erano pochissime le famiglie insediate che vivevano di agricoltura]
  • Diario dall’Ethiopia/27 febbraio 2012 – Partenza [Il fuoristrada viene rimorchiato da un camion della cava di pietre e naturalmente… coloro che erano a bordo scendono  e fanno il percorso a piedi e sottovento con relativa copertura di polvere]
  • Pellegrinaggio in Esodo/1 settembre 2012-Il rientro all’Abbazia di Piona[Durante la recita dei salmi mi è passata la stanchezza e ho ringraziato il Signore per avermi concesso questo terzo viaggio percorrendo il cammino del Popolo Eletto come ce lo descrive il sacro libro dell’Esodo dalla schiavitù dell’Egitto: al Sinai – Giordania e la terra Promessa (Terra Santa)]
  • Pellegrinaggio in Esodo/1 settembre 2012 ultimo giorno a Gerusalemme [E’ sabato, il giorno festivo,  riposo e di preghiera per la comunità ebraica. Anche noi che adoriamo lo stesso Dio ci siamo recati con i fedeli ebrei a visitare e pregare al Muro del Pianto]
  • Pellegrinaggio in Esodo/31 agosto 2012 Betlemme – Campo dei Pastori [Anch’io questa sera sono stanco, ma sono andato a letto col dolce pensiero di alzarmi prima dell’alba e dietro i vetri della finestra fotografare l’alba e contemplare per la terza ed ultima volta Betlemme]
  • Pellegrinaggio in Esodo/31 agosto 2012 Betlemme – Basilica della Natività e Chiesa di S.Caterina [Quando siamo risaliti nella basilica, la guida ha continuato a raccontare la storia del Sacro tempio]
  • Pellegrinaggio in Esodo/31 agosto 2012 Gerusalemme – Monte degli Ulivi [Abbiamo raggiunto la Chiesa del Dominus Flevit.  Il luogo dove Gesù con gli apostoli, osservanti le bellezze del Tempio e l’incredulità degli abitanti di Gerusalemme, pianse dicendo loro che di quelle bellezze di edifici, del Tempio e di Gerusalemme non sarebbe rimasto pietra su pietra]
  • Pellegrinaggio in Esodo/30 agosto 2012 Gerusalemme – Santo Sepolcro [Ci sono volute più di due ore per entrare e visitare il luogo più sacro dove giaceva il Signore morto]

  • Pellegrinaggio in Esodo/30 agosto 2012 Gerusalemme – Chiesa di Sant’Anna e Via Crucis [Abbiamo iniziato la Via Crucis, portando una grande croce poggiata sulla spalla di quattro persone abbiamo iniziato per la Via dolorosa le varie Stazioni]

  • Pellegrinaggio in Esodo/30 agosto 2012 Gerusalemme – Le due Moschee [Arrivati al muro che separa la città dove è nato il Signore, da quella dove è morto e risorto, non c’è stato nessun controllo. Poco oltre è salita a bordo del nostro pullman la guida Alessandra che abita a Gerusalemme]

  • Pellegrinaggio in Esodo/29 agosto 2012 – Partenza per Gerusalemme [Mentre l’attraversavamo lungo la strada la guida ci indicava i ponti e i luoghi abitati. Verso il tramonto siamo arrivati, dopo 9 chilometri, in vista di Betlemme. Abbiamo dovuto aspettare una mezz’ora per entrare oltre il muro di controllo costruito qualche anno fa]

  • Pellegrinaggio in Esodo/29 agosto 2012 – Monte Tabor – Basilica della Trasfigurazione (Alcune coppie per rendere più impegnativo quello che hanno promesso al Signore nel giorno del loro matrimonio e rinnovato oggi, hanno voluto che noi sacerdoti ponessimo la firma)
  • Pellegrinaggio in Esodo/29 agosto 2012 – Nazareth – Chiesa di S. Giuseppe (I lavori di scavo per le fondamenta del nuovo santuario hanno confermato che il luogo era abitato fin dai tempi  di Gesù)
  • Pellegrinaggio in Esodo/29 agosto 2012 – Nazareth – Basilica dell’Annunciazione (Quando ieri sera siamo arrivati, desideravo di avere una camera verso ovest dove potevo riprendere il tramonto del sole. Oppure verso est per fotografare l’alba)
  • Pellegrinaggio in Esodo/28 agosto 2012 – Nazareth (Avanti alla chiesa c’è una fontana senza acqua, è chiamata la fontana della Vergine Maria. Fino a qualche tempo fa la fontana era alimentata dall’acqua proveniente da una sorgente che scaturisce dalla collina di Gebel es-Silk, accanto all’attuale chiesa di San Gabriele)

  • Pellegrinaggio in Esodo/28 Agosto 2012 – Gerico (Dietro il tell si innalza con tutta la sua bellezza il Monte della Quarantena – Gebel Quarantal –  così chiamato perché secondo un’antica tradizione Gesù avrebbe trascorso i 40 giorni di solitudine e di digiuno dopo il battesimo ricevuto da Giovanni in una delle numerose grotte che vi si trovano)
  • Pellegrinaggio in Esodo/27 agosto 2012 – Monte Nebo  (Nel corso del Novecento gli archeologi della Custodia di Terra Santa portarono alla luce l’antico monastero, la basilica e i meravigliosi mosaici in essa contenuti)

  • Pellegrinaggio in Esodo/27 agosto 2012 – Madaba (Anche se gran parte del mosaico si è persa, ciò che rimane evidenzia la maestosità dell’opera intera)
  • Pellegrinaggio in Esodo/27 agosto 2012 – Amman (La città di Amman, l’antica Rabbat Ammon, capitale degli Ammonite nel XIII secolo a.C. conquistata da Davide e Salomone divenne capitale  della Transgiordania nel 1922 dopo il crollo dell’Impero Ottomano e nel 1950 capitale attuale della Giordania)

  • Pellegrinaggio in Esodo/26 agosto 2012 – Petra (Petra è una stretta valle lunga circa un chilometro e mezzo formata da due pareti di roccia percorribili a piedi o in calesse tirato da un cavallo)

  • Pellegrinaggio in Esodo/26 agosto 2012 – Wadi Rum (Abbiamo visitato, infine, una tenda di beduini che ci hanno offerto un the caldo, qui abbiamo acquistato qualche prodotto del loro lavoro)
  • Pellegrinaggio in Esodo/25 agosto 2012 – Santa Caterina/Aqaba (Il cenobio fortezza sorge ai piedi del monte di Mosè a 1500 metri di altitudine e quasi 600 metri lontano dal villaggio turistico. Il sole era già cocente e, raggiungere a piedi il monastero, è stato faticoso)

  • Pellegrinaggio in Esodo/24 agosto 2012 – Santa Caterina (I pochi che, nonostante la stanchezza per il lungo viaggio, avevano deciso di salire alla vetta di Mosè, sono partiti verso mezzanotte e trenta con la guida, per trovarsi in vetta a vedere e fotografare l’alba che appariva all’orizzonte sul Mar Rosso)
  • Il Tour più lungo (Tirolo è un paesino di villeggiatura molto grazioso, ed è situato in una posizione dominante su una panoramica vallata rigogliosa di vigne e piante di mele)

  • Camper (La sua compagna non si era fatta viva; per fortuna che c’erano amici e parenti che si occupavano di lei e lo aggiornavano sulla sua convalescenza; magari anche un po’ troppo spesso, giusto per fargli venire qualche rimorso, per farlo sentire un bastardo, che se ne andava a zonzo col camper invece di stare in casa a prendersi cura di lei, cercare di riappacificarsi, prepararle almeno un caffè…)
  • Il Tour con lo Scarabeo 200 (E quando ti fermi in cima al passo, le braccia continuano a tremolare per qualche minuto. Una cosa è certa: questa strada la devi fare a passo d’uomo, e non solo per le vibrazioni, ma anche perché è più serpeggiante di una biscia, con tornanti talmente chiusi a gomito che bisogna percorrerli appoggiando i piedi in terra. Ma i suggestivi paesaggi del San Gottardo meritano questo e altro)

  • La mia variante del 2007/Consigli per un percorso alternativo (Con questo scooter ho fatto viaggi indimenticabili. E siccome mi sentivo ormai un motociclista a tutti gli effetti, lo avevo scelto di colore rosso in onore alla Ducati)
  • Il passo dello Stelvio, il re dei passi (Allo Stelvio ci vado ogni anno, ma la prima volta non si scorda mai. Anche perché è un percorso impegnativo che, fra su e giù, ha 82 tornanti che non danno tregua)
  • Il nonno “Corridore motociclista” (Passai alcune settimane a setacciare i concessionari di moto; guardavo di tutto, dai piccoli ciclomotori alle maxi-moto, e rompevo le palle ai venditori con mille domande e altrettante incertezze. Mi rispondevano con l’educata sufficienza con cui si risponde a un vecchio dalle idee confuse, che dice di non aver mai guidato neppure un ‘Mosquito’ e vuole diventare motociclista
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Giulio/”Cavaliere solitario”

di Giulio Ghirelli

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Diario dall’Ethiopia / 27 febbraio 2012 – Partenza

di Giuseppe Lumia

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Pellegrinaggio in Esodo/22 agosto 2012 – Egitto

di Padre Innocenzo

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Pellegrinaggio a Santiago di Compostela 16_21 settembre 2006

di Gabriella Buzzetti Scuffi

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Racconti & Ricordi

[146]

 

  • Abbracci G. Ghirelli [E finalmente ho visto mio papà, che di mestiere era carabiniere, ed era tornato dal turno di notte con le occhiaie gonfie e scure]
  • Senza età  G. Ghirelli [A quell’età si sa che siamo un po’ pistola e certe cose si dicono così, senza pensare che posson diventare delle armi le parole, velenose frecce che si infilzano nel cuore]
  • Milano col violino in mano G. Ghirelli  [Poi, un pomeriggio di settembre del 1991, ero al quartiere Bicocca per lavoro e vidi appiccicato a un palo un volantino che proponeva lezioni di musica per strumenti vari, tra cui il violino. Ma la cosa che richiamò la mia attenzione, e fece innescare la miccia, era che su quel foglio si leggeva: “Per tutte le età”]
  • Mutatis Mutandis/FESTINA LENTE G. Danesi  [Quelli della mia generazione si ricorderanno certamente delle festine che si svolgevano in casa, presso amici, la domenica pomeriggio. Qualche ragazza, compresa la preferita che non ti degnava mai di uno sguardo]
  • Naufragio G. Ghirelli [Era ormai buio, e la fioca luce della luna velata dalle nuvole lasciava intravedere solo la sagoma scura della costa. Intanto il mare si faceva sempre più agitato, e la leggera Canadian saltava sulle onde come sulle montagne russe del Luna Park. Ci vollero una decina di minuti per arrivare davanti alla caletta, ma avvicinarsi alla costa era pericoloso, le onde avrebbero potuto scaraventare la barca contro la scogliera]
  • Il Garofano G. Danesi [Una vecchia tradizione cristiana vuole che i Garofani nascano ai piedi della Croce, frutto delle lacrime di Maria. Se è vero, com’è vero, che gli infusi ricavati con la sua essenza leniscono non solo malanni vari (febbre compresa), oltre che le sofferenze d’amore, forse c’è qualcosa di vero in queste lacrime versate]
  • ’Sto Karma… G. Ghirelli  [Ma poi le cose andarono come andarono, e quando il nostro rapporto giunse all’epilogo e io feci le valigie, non mi sembrava proprio il caso di ritrovarci a condividere per l’eternità l’ultima dimora]
  • Un tuffo al cuore G. Ghirelli  [“Madonnina Santa, oggi c’è la prova scritta…”. “Beata Vergine, oggi ci sono gli esami orali…”. Forse per la vigilanza della signora Rossi, che mi ospitava tre ore al giorno nella sua casa per farmi studiare, o forse per le mie preci alla Madonna di Lourdes, avevo superato gli esami]
  • La collina dei gelsi/Capitolo 5° – Il giuramento di Levante G. Ghirelli [A quel punto Levante si chiede se a Drusilla può far piacere ascoltare quel racconto. Glielo chiede, e lei, sempre girata di spalle, risponde di sì. Allora lui si mette a raccontare, senza perdere una parola]
  • La collina dei gelsi/Capitolo 4° – La vendemmia  G. Ghirelli  [Gli raccontò di quando suo padre lo portava nelle vigne da quando lui aveva mosso i primi passi. Lo aveva fatto crescere tra quei vigneti che amava più dei cristiani, erano il suo orgoglio. E forse era anche per questo amore, che il suo vino era il migliore di quella costa dell’isola]
  • La collina dei gelsi/Capitolo 3°- La proposta di Learco  G. Ghirelli [E nel fare quel lavoro, la sua mente tornò ancora ai tempi della sua vita alla Cala, quando, dopo la morte di suo padre, in un primo momento si era sentito perso. Solo allora aveva compreso quanto quell’unica presenza gli riempiva la vita]
  • La collina dei gelsi/Capitolo 2° – Una nuova vita  G. Ghirelli [E se nel cuore di Drusilla quel pensiero aveva ravvivato la brace del suo dolore, la figura di Levante seduto di fianco a lei sulla panca del calesse, le irrorava l’animo di gioia, come gocce di pioggia che scendono su una terra arsa dalla siccità.]
  • La collina dei gelsi/Capitolo 1°- Il segreto di Drusilla  G. Ghirelli [Nel corso degli anni, non erano mancate vantaggiose offerte di acquisto della loro proprietà. Ma di comune accordo le avevano rifiutate, preferendo quella vita a quella più confortevole in una grande città vivendo di rendita. E in quel connubio di alleanza e affetto, avevano garbatamente chiuso la porta in faccia a diversi pretendenti che nel tempo si erano presentati a chiedere la loro mano]
  • La musica del Silenzio J. Kenya [Ciò da cui scappiamo è dentro di noi, nelle nostre mancanze, nei nostri dubbi, in tutte quelle cose che abbiamo accantonato pensando di non avere avuto tempo, come un problema lasciato in un angolo che il secondo dopo diventa l’errore più grande]
  • I miracoli ti trovano N. Giumelli [Quando le due donne avevano raggiunto l’entrata della sala dei ricevimenti, una ragazza prendeva in mano le redini del suo futuro ed una donna si accorgeva di quante volte e in quanti modi ci si potesse sentire madri]
  • La lacrima di Cosetta  N. Giumelli [Io ho udito la voce dell’anima di Cosetta e quella voce è esplosa nel mio cuore, come un fulmine dentro una nuvola, facendomi sentire in quanta dolcezza si può trasformare persino il dolore]
  • Notte G. Ghirelli [“Felice di vederti Stella! Sono finalmente arrivato nella tua dimora sulla tua amata isola natìa. Che pagine intense ho scritto grazie a te! Un racconto di stupendi luoghi e suggestive leggende. E d’amore… anche se solo di fantasia…”]
  • L’importanza delle piccole cose J. Kenya [Abbiamo scudi che ci riparano da tutto, dietro a queste armature, a volte, siamo gli esseri più fragili ma ci servono per non cadere o per cadere senza farci troppo male]
  • Il coraggio di esistere J. Kenya [Siamo umani, sbagliamo, viviamo condizionati dagli eventi ma siamo artefici e siamo eroi di noi stessi e delle persone che amiamo, una cosa che nessuno potrà mai toglierci é la libertà di scelta]
  • Se le scelte che fai J. Keya [In molti momenti della mia vita mi sono ritrovata a raccogliere cocci di vasi da terra che nemmeno avevo sfiorato ma è così che si cresce, è così che ci si rafforza ed è così che la sopravvivenza prende il sopravvento su tutte le nostre debolezze e diventano “SCELTA”
  • Autenticità J. Kenya [L’autenticità è il reinventarsi ogni giorno, è il sopravvivere nonostante gli eventi, é il rimanere sé stessi nonostante gli anni e le mode che cambiano]
  • Pentolino G. Ghirelli [Così ho cercato di immaginarmi che cosa potrebbe accadere a un passante che si trovasse a transitare sotto una finestra di un edificio, nel caso in cui la cara amica, anziché abitare in una casa con giardino, abitasse ai piani alti di quello stabile, le cui finestre si affacciano sulla strada]
  • Inchiostri G. Ghirelli [Ho riempito pagine di lettere da innamorato, e quando penso a quelle che ho imbucate, sento che il cuore torna ad esser rattristato, poche ne ho spedite e troppe ne ho strappate.]
  • La lettera  G. Ghirelli Sesta parte di sei [Perché se è vero che in amor vince chi fugge, per lui era l’opposto]
  • La Lettera  G. Ghirelli Quinta parte di sei [E la decisione di partire gli pesava dentro il cuore come un macigno. Ma non doveva avere ripensamenti. Lasciare quel posto doveva prevalere su tutto, almeno fino a quando…]
  • La lettera G. Ghirelli  Quarta parte di sei [Già troppe volte aveva scritto le pagine della sua vita con l’inchiostro della speranza, ma poi il finale non era stato: E vissero felici e contenti]
  • La lettera  G. Ghirelli Terza parte di sei [Mia madre stava andando a consegnare con la bicicletta un mazzo di girasoli a una sua cliente, e mentre passava davanti al Consolato Inglese, scoppiò un’auto bomba. Morì tra quei fiori che erano i suoi preferiti. Aveva compiuto quarant’anni]
  • La lettera G. Ghirelli Seconda parte di sei [E quante cose possono cambiare quando passa il tempo… Basta un attimo per sparigliare le carte]
  • La lettera G. Ghirelli Prima parte di sei  [Infine, fradicio come se con la motocicletta avesse navigato in mare, posteggiò la Triumph davanti al portoncino d’ingresso. Sul quale, su un piccolo cartello battuto dalla pioggia sferzante, riuscì a leggere: Chiuso]
  • Ladri di emozioni G. Ghirelli [Stella avrebbe voluto sapere qualcosa di quello sconosciuto, ma non osò chiedere. E quel silenzio, che sarebbe stato imbarazzante per chiunque, non lo fu per loro]
  • La Iolanda del Bolgé  G. Ghirelli [Era una busta bianca, e c’era scritto proprio il suo nome, solo quello. Romeo la prese, e un brivido gli percorse le vene. Certe cose si sentono senza saperne il motivo. Si mise in tasca la busta, e in tasca gli scottò fin quando, un’ora dopo, uscì dal lavoro. Appena fuori, la levò dalla tasca e l’aprì]
  • Lo Zafferano G. Danesi [Scano scrive che i Sidoni e gli Stiri lo usavano per colorare i veli delle loro spose, ed i sacerdoti per profumare i loro templi durante le grandi cerimonie religiose]
  • Tradizioni che non ci sono più   S. Scuffi  [Un momento particolarmente atteso era quello della “rostia”: curioso tributo che il marito venuto da fuori (furèsc’t) doveva corrispondere ai giovani del luogo quale “indennizzo” per averli privati della possibilità di sposare la giovane in questione]
  • La balera G. Ghirelli  [La nubildonna guardava con occhi languidi i maturi scapoloni che stazionavano nelle sale da ballo, con l’aria di chi spera, senza più troppe illusioni, di riuscire a prendere un ultimo treno]
  • Mutatis Mutandis/MAGIS TER MEUS ASINUS EST  G.Danesi [I guai, allora cominciavano già al termine del primo trimestre, dopo la presa in visione della pagella da parte dei genitori]
  • Lupi di mare G. Ghirelli [In un balzo fui sul ponte della barca e vidi Nilo che correva verso il motore, ma vidi qualcos’altro che mi lasciò come ipnotizzato].
  • Scoglio della sirena  G. Ghirelli  Sesta e ultima parte “Chi poteva essere, se non lei?” [ “Devi uscire da questa gabbia mentale -gli ripeteva Henrique, l’amico vicino di casa-, vai a cercare un imbarco e torna a navigare. Quella è la tua vita”]
  • Scoglio della sirena G. Ghirelli Quinta parte / “La burrasca”  [E come se ogni forza della natura avesse deciso di far pagare a questi naviganti il pegno di essere usciti nonostante le avvisaglie alla partenza, il cielo scatenò una tempesta con tuoni e lampi che folgoravano l’aria per poi annegare tra le onde. La tempesta oscurò il giorno, come se invece di mezzodì, fossero nel pieno della notte più tenebrosa]
  • Scoglio della sirena  G. Ghirelli Quarta parte “La donna delle stelle marine” [Il ritorno lo avrebbero fatto navigando lungo la costa ovest dell’isola, fino ad Alghero, dove a due miglia dalla costa, Stella avrebbe fatto un’immersione in memoria di suo padre, che su quei fondali aveva passato una parte della sua vita insieme a lei nella pesca dei coralli]

  • Scoglio della sirena G. Ghirelli Terza parte “Ritorno allo Scoglio della sirena” [ Per come si era messo il mare, era già un miracolo se fosse riuscito a portare la barca in porto.  Ma quella sera, i miracoli non navigavano in quello stesso mare. Una grossa onda investì di traverso la barca e la fece capovolgere]
  • Scoglio della sirena G. Ghirelli  Seconda parte  “La donna dei fari”  [Un anno dopo, la Marina Portoghese, dichiarandolo capace di intendere e volere, pur se muto come un pesce, lo dimise dal centro, assegnandogli una dignitosa pensione di inabilità] 

  • Scoglio della sirena G. Ghirelli  Prima parte  “Il guardiano del faro”  [Come se il destino avesse deciso che non dovesse restare traccia di questa vicenda, e che dovessi ricordarla solo come frutto della mia immaginazione, arrivò un’improvvisa folata di vento che mi rubò il foglio dalle dita e lo fece volare in mezzo al mare]
  • L’ Amicizia  A. Colli [Sono grata alle persone che sono tutt’ora amici e che porto nel cuore, dovrei menzionarli tutti, ma ho pensato di ricordarne una per la particolarità di come è iniziata la nostra amicizia]

  • Regalo di compleanno G. Ghirelli [Mi sono recato fino in centro città a perlustrare le vetrine per trovarti un bel regalo]
  • Regalo di Natale  G. Ghirelli [L’incontro con Beatrice avvenne per una di quelle strane circostanze della vita che potrei definire: scherzi del destino e che, visto l’esito, mi viene da dire che se il destino facesse meno scherzi…]
  • Bipolare (seconda parte) G. Ghirelli [Avevo bisogno di distrarre la mente da quella delusione, e presi il libro che mi ero portato in viaggio. Ormai lo conosco a memoria, l’ho letto un’infinità di volte. Ma per un appassionato motociclista come me, quel libro è come il vangelo. One man caravan è l’eccezionale viaggio del primo uomo che fece il giro del mondo in motocicletta in solitario]
  •  Bipolare (prima parte) G. Ghirelli [La psicologa indossava un vestito nero lungo fino a coprirle le scarpe, con scollatura, maniche e orlo ricamati di pizzo. E a dirla tutta, quell’abito le aggiungeva una decina d’anni in più. Per non dire dei suoi capelli corti, ricci e bianchi, che aveva colorato con delle sfumature color violetto]

  • Fuori G. Ghirelli  [Anche la mia anima si sta addolcendo]
  • Mutatis Mutandis/I VITELLI DEI ROMANI SONO BELLI G. Danesi [La frase, invece, era ed è un classico tranello che i professori di latino escogitano per mettere in difficoltà gli studenti]
  • Ricordi/Il lavoro  A.Colli [In paese pochissimi avevano il telefono in casa, però in tutte le frazioni esisteva un bar col telefono pubblico ed il gestore aveva l’incarico di andare a cercare la persona richiesta].
  • Mutatis Mutandis / VACATIO LEGIS G. Danesi  [In Cina tutto è proibito, compreso quel che è permesso. In Russia tutto quanto non è proibito è assolutamente vietato. E in Italia…]
  • Ricordi/La scuola_1948-1956  A.Colli [Quando si arrivava a scuola la bidella ci faceva entrare subito, d’inverno se necessario la si aiutava a portare la legna in classe per mantenere accesa la stufa per riscaldare l’aula]. 
  • Ricordi/I nonni materni A.Colli [Se ci si recava a trovarli nelle serate d’inverno, c’erano anche tutti i loro vicini di casa, radunati nella loro grande stalla delle mucche per stare al caldo senza sprecare legna]. 
  • Ricordi/Vita contadina A.Colli [Signora Maria si chiamava pure la levatrice che mi ha fatto nascere, la fruttivendola dove si portavano i mirtilli, quella del negozio di calzature + edicola,  la signora dove si andava a prendere il pane e vari generi alimentari e la signora che aveva il telaio in casa].
  • Ricordi/Giochi e preghiere A.Colli [Le sere del mese di maggio in Chiesa si recitava il rosario. Per noi oltre che per la devozione alla Madonna, era anche motivo di uscire di casa alla sera perché poi ci si fermava in piazza e la compagnia era più numerosa]. 
  • Ricordi/La mia casa  A. Colli [Prima di andare a dormire per intiepidire il letto si scaldava un mattone nel forno della stufa, si avvolgeva nella camicia da notte e si portava fra le lenzuola. Al mattino i vetri della finestra erano ghiacciati e dovevano essere raschiati per controllare il tempo all’esterno].
  •  Ricordi A. Colli [Mi sono chiesta tante volte come la mamma abbia potuto affrontare quel periodo;  sposata diciottenne e andata ad abitare in casa dei suoceri, il papà fu chiamato per il servizio militare poi partì per la guerra ed infine fu fatto prigioniero in un campo di lavoro in Germania].
  • La menta G. Danesi [Che fosse, in illo tempore, tenuta in debita considerazione, lo possiamo dedurre anche dagli editti, alcuni addirittura ferocissimi, che Carlo Magno emise per proteggerne la specie ed evitarne lo sperpero]
  • Poenta e renga G. Ghirelli [Solo col tempo ho capito il motivo di quella misera cena, che contrastava nettamente col generoso pranzo natalizio del giorno dopo]
  • Dal diario di “Nonna-bis”/Sentirsi come un tacchino farcito [Ma cosa mi sveglio a fare? Tanto sono qui nel letto e mi faccio gli affari miei perché dovrei “svegliarmi”?- E allora la ignoro, e la ignoro per almeno cinque o più minuti. Lo faccio perché se devo aprire gli occhi devo avere un buon motivo]
  • Il Sambuco G. Danesi  [Quando, giovane e vagabondo, soggiornavo nei paesi dell’Est, ricordo una curiosa usanza che le ragazze di Praga mettevano in atto per trovare marito. Scuotevano una pianta di Sambuco. Se un cane abbaiava, la ragazza avrebbe sposato un uomo che viveva nella direzione da cui proveniva il latrato]
  • Busecca, busecchina, buseccone G. Ghirelli [Con la Iolanda andai al Cinema Rosa ancora per alcune domeniche, fin quando la mia mamma, che era il caporal-maggiore della famiglia, mi trovò lavoro in una tipografia che pagava meglio]
  • Fè špass S. Scuffi [Accanto ai passatempi comuni e diffusi ovunque (come il nascondino, o i giochi a carte e a bocce) se ne possono individuare molti inventati dagli stessi ragazzi, i quali compensavano la mancanza di giocattoli con molta inventiva e fantasia]
  • Baguette G. Ghirelli
  • A tutti quei bambini  G. Ghirelli
  • I furmentóon S. Scuffi [La sera, in cucina, tutta la famiglia si metteva in tondo e si occupava della “sfogliatura”. Spesso erano presenti i vicini (fè a idáss: lavorare, a turno, in casa di uno o dell’altro): occasione per raccontare storie, proporre indovinelli, cantare in coro, cuocere qualche pentola di castagne (farü)]
  • La caéda S. Scuffi [La lunga e noiosa operazione richiesta dal movimento della zangola (quasi sempre affidata ai ragazzi) veniva periodicamente interrotta e gratificata dalla verifica dei risultati, consistente nel gustoso assaggio della panna che si era venuta formando (fasótt), della quale l’addetto ai lavori cercava di versarsi delle generose dosi]
  • Epitaffio G. Ghirelli  [“I popoli in ascesa non hanno dialetti”. Ennio Flaiano]
  • Abbracci  G. Ghirelli  [“Nel dialetto non si sceglie − si è immediati, si parla d’istinto. In lingua si crea.”  Cesare Pavese]
  • Autunno  G.Ghirelli  [“Tutti i dialetti sono metafore e tutte le metafore sono poesia”. Gilbert Keith Chesterton]
  • A tutte le donne G. Ghirelli  [“La nostra vita avrebbe tutt’altro aspetto se fosse detta nel nostro dialetto”.  Italo Svevo]
  • Mutatis Mutandis/MEMENTO MORI G. Danesi  [Un momento. Scordandomi di morire posso diventare immortale? Se così fosse perché dovrei ricordarmi di morire]?
  • Dalle due alle cinque G. Ghirelli  [Ma cosa aveva al posto del cuore, colui che inventò le pagelle? E l’usanza di dare voti e sentenze ogni anno? Non si può far tutto in una volta sola? Tu vai a scuola, elementari, medie, magari anche superiori, e poi alla fine, insieme alla cartolina per il militare, ti danno il pagellone e fanno due file: geometri di qua, falegnami di là]

  • Pensieri così [**] G. Penna  [Ma mentre le altre abituali cause di morte talvolta riusciamo a frenarle, non  certo a sconfiggerle del tutto, adesso la causa è comparsa come dal nulla, inspiegabile, impalpabile, terribile nella sua crudezza]
  • Pensieri così [*] G. Penna  [In questo periodo di paura, di dolore forse emergeranno in noi doti sommerse, inaspettate. Certamente queste prove tremende devono farci riflettere su un mucchio di cose riguardo al nostro stile di vita: il consumo sfrenato, la distruzione del pianeta, la solitudine, la morte, la nostra finitezza]
  • Un sentimento nuovo G. Ghirelli  [E agghindato in quella foggia, quel carnevale sfilai per via Piero della Francesca, riscuotendo pure  io parecchie attenzioni, ma più che di ammirazione, di risate]
  • Con i piedi sui pedali G. Ghirelli  [E alla povera portinaia non restava che sfogarsi con mia madre, la quale, quando alla sera rientravo dalle mie scorribande, mi dava la paghetta: uno scappellotto sul coppino, che arrivava a tradimento nel momento in cui non riuscivo a svignarmela, cioè quando ero seduto a tavola a gustarmi la zuppa di pane e caffelatte]
  • Mutati Mutandis/CUM GRANO SALIS G. Danesi  [Saggia massima latina che vuol significare come sia necessario accogliere frasi, modi di dire e affermazioni altrui con un certo spirito critico]
  • Al féen S. Scuffi  [La cura dei prati iniziava già in autunno-inverno, quando venivano abbondantemente cosparsi di letame, trasportato con i carri in tutti i fondi accessibili, sulle spalle, colle gerle (géerl) nei vigneti e nei prati disseminati lungo le pendici montuose: in particolare sui maggenghi]
  • Mutatis Mutandis/CONDICIO SINE QUA NON  G. Danesi  [Il presidente scende negli spogliatoi e trova i gioatori terribilmente abbattuti. “Ragazzi – esclama Renato Dall’Ara –  niente paura. Sine qua non”…]
  • L’avventura televisiva F. Guerri  [Mi alzo dal divano dove mi era accomodato già convinto di poter vedere il mio programma preferito e con un po’ di fatica vado a vedere il retro dell’apparecchio. Ma cosa sta succedendo nel mondo. Gli ingegneri/progettisti sono completamente impazziti? Resto basito perché vedo ottocentomila attacchi di tipo diverso]
  • Senza segreti G. Ghirelli  [Più che una relazione tra amanti, la loro era una sorta di amorosa complicità che gli consentiva di discutere e consigliarsi imparzialmente su ogni problema personale. Non come quelle tristi vicende intrise di bugie e gelosie, di cui sono spesso vittime i protagonisti di tormentate relazioni extra-coniugali]
  • Mutatis Mutandis/TE MANE (Laudum Carmine)TE (Deprecamur) VESPERE   G. Danesi  [Che sia nero, bianco, post fermentato, speziato o quant’altro, il tè è la bevanda per eccellenza da consumare a tutte le ore della giornata]
  • Cuore di Birba G. Ghirelli  [Quando, nella pausa di mezzogiorno, sentiva fermarsi i macchinari dell’officina, usciva da sotto la scrivania e mi guardava con aria interrogativa; se vedeva che aprivo la custodia del violino, andava davanti alla porta in attesa che le aprissi l’uscio, e filava fuori in cortile, aspettando con pazienza la fine delle mie sviolinate. A parte questa insofferenza, era disposta a tutto nei miei confronti]
  • La Viola G. Danesi  [Chi se non Giove poteva innamorarsi della bellissima ninfa Io? Questa, sacerdotessa al servizio di Giunone, moglie di Giove, si lasciò conquistare. Inutile dire che la cosa non passò inosservata a Giunone, che decise di coglierli in fallo. Giove però si accorse del tranello e dell’arrivo della moglie]
  • Mutatis Mutandis/CASTIGAT RIDENDO MORES G. Danesi  [Evidenziare vizi e difetti umani può essere una delle armi vincenti per un radicale cambiamento della nostra società, ormai aliena a tutto. Satira compresa]
  • Perlanera G. Ghirelli  [Una bellezza sensuale e primitiva -dello stesso tipo che avevo visto nei ritratti di ragazze tahitiane dipinte nei quadri di Gauguin- con i capelli nerissimi che le coprivano la schiena fino ai fianchi]
  • Aprile M. Chiavacci [Ricordò uomini e donne che si erano persi in svariati modi, ricordò amicizie, affetti, amori che si era lasciato alle spalle. Aveva sbagliato qualcosa con loro? Bastava avesse cambiato qualcosa, qualche gesto, qualche parola, e tutto sarebbe stato diverso, l’intera sua vita e forse anche la loro avrebbero preso altre strade]     
  • Donata G. Ghirelli [Quando il commissario congedò il biondino, era barricato dietro la scrivania con la testa chinata sui suoi appunti e una Nazionale tra le labbra. E ignorando la mano che Romeo gli aveva teso, mormorò soltanto: “Giudizio figliolo”]  
  • Marzo  M. Chiavacci  [Mentre proseguiva verso casa, incamminandosi su strade vuote e solitarie, giocò come faceva da bambino, quando ancora non sapeva che l’universo danza freneticamente sui piedi del caso: scommise che, se fosse riuscito a camminare per trenta passi senza aprire gli occhi l’avrebbe presto rivista]
  • Nel condom-inio dell’incoerenza… J.V.R. Dalì  [Così, la Dabbenaggine dopo aver trascorso una bella serata in buona compagnia, il giorno seguente se ne tornò al suo luogo natio e alla sua naturale quotidianità…quella di trasformare, gonfiandola a dismisura a proprio uso e consumo, ogni briciola di latente ipotetica realtà, inventando alla bisogna persino storie tra le più assurde e inesistenti]
  • Febbraio M. Chiavacci [L’arte dei due ragazzi non ambiva ad alcuna permanenza: essi non avevano niente altro da lasciare se non un’emozione evanescente come i loro gesti]
  • Gennaio M. Chiavacci [Non sarebbe più caduto? Sapeva che ciascuno raggiunge inesperto la soglia di ogni età della vita, ma quel giorno, in quel preciso momento, gli sembrò di aver capito, o forse di aver ricordato, che non si può cadere da una montagna se noi siamo quella montagna]
  • Fuori dal Tempo/1 M. Chiavacci [L’uomo non si identificava ancora con il vecchio stanco e confuso che sembrava solo attendere la fine, ma avrebbe voluto, un giorno, possibilmente lontano, trovare la sua stessa forza per un nuovo, ultimo, sogghigno prima che calasse per sempre il sipario]
  • Cuore matto G. Ghirelli  [Il luogo dove mi faranno questo intervento non ha l’aria di un reparto clinico, ma piuttosto di una specie di deposito di lettini a rotelle, che stazionano affiancati in questa camera senza porte, in fondo al corridoio. I lettini sono vuoti, la camera è vuota… non c’è un’anima viva, salvo la mia]
  • Vista lago G. Ghirelli  [Scappò in direzione della porta in fondo al locale, dietro la quale sparì. Per ricomparire pochi attimi dopo, preceduta da un baffuto e opulento signore sulla cinquantina, dalla faccia simpatica, il quale con grande gentilezza mi disse: “Forse oggi la mia impiegata ha la testa tra le nuvole, perché non ha capito bene che cosa desidera lei”]

  • Mutatis Mutandis/PASCENDI DOMINICI GREGIS G. Danesi  [C’è un detto bresciano il quale afferma come il lavoro festivo vada fuori dalla finestra. Sì, insomma, non renda. Sono comunque certo che anche se non avevano il permesso, il Signore li avrà sicuramente perdonati quei pastori]

  • Dal diario di “Nonna-bis”/Ti voglio bene mamma   [Ogni tanto, quando voglio la mia mamma tanto intensamente, così tanto che quasi sto male, la chiamo e le dico urlando che le voglio bene] 
  • Adèss che l’inglès l’è dree al cantòn, come farèmm a pronuncià: stellìn, stellòn? G. Ghirelli [E se domani, al mio risveglio, tutta la città, compresi cani, gatti e i piccioni di piazza del Duomo, non capisse più nemmeno una virgola della mia lingua, ma ragionasse solo in inglese, come mi ritroverei io, vecchio residuato meneghino?]

  • Ciao bedda mia G. Ghirelli  [Quindi, senza un democratico voto, si diede il via alla spedizione, composta da una dozzina di avventurosi. Ci caricarono su un pulmino da fuoristrada e percorremmo l’impervio percorso fino al campo base, da dove si vedeva la bocca fumante del vulcano una cinquantina di metri sopra di noi]

  • L’ultimo pensiero G. Ghirelli [E giusto per non lasciare certi affari in sospeso, della faccenda dei soldi in Svizzera avrebbe fatto meglio a spiegare bene le cose alla sua compagna. Perché va bene fidarsi degli amici, ma se poi ti arriva qualche accidente, anche certi amici, quando c’è di mezzo la grana… ]
  • Notturno lariano G. Ghirelli  [E dicendo quelle parole aveva sentito un fitta al cuore. Perché anche i bastardi hanno un cuore… Sì, proprio un bastardo, perché aveva buttato al vento uno dei beni più belli che avesse potuto ricevere dalla vita. E per cosa? Per quel viziaccio di correre dietro ad ogni sottana disponibile. Avventure che gli avevano lasciato solo degli sbiaditi ricordi]
  • Mutatis Mutandis/CANE NERO MAGNA BELLA PERSICA  G. Danesi [Classica frase latina dal doppio significato ad uso e consumo tra gli studenti di latino]
  • Minestra di fagioli … G. Ghirelli  [Quando ne combinavo qualcuna delle mie, niente gelato. Ma io avevo trovato il sistema per rimediare: tenevo una piccola scorta di uova nascoste in soffitta, e nei giorni di castigo me ne mettevo due in tasca e aspettavo sulla strada che il gelataio lasciasse la cascina. Allora lo rincorrevo fino alla successiva fermata, la cascina Casalta, e facevo il baratto. Era impossibile che la zia Bice e il gelataio non avessero capito le mie furberie, ma nessuno disse mai nulla]
  • Minestra di fagioli G. Ghirelli  [Un paio di calzoncini di tela e una canottiera bianca erano la divisa della liberazione di un bambino venuto dalla metropoli. In quella cascina ho vissuto esperienze che non ho più dimenticato. Perché è impossibile cancellare dalla memoria la nascita di un vitellino o le uova schiudersi sotto i colpi di becco dei pulcini. E mi ricordo la tenerezza del pelo umido e i battiti del cuore dei coniglietti appena nati)
  •  
  • Milano con gli occhi sulle scarpe G. Ghirelli [La scelta delle scarpe, papà la faceva con un’unica priorità: che fossero il più possibile robuste ed economiche. E a me poco importava cosa mi ritrovavo ai piedi, l’importante era che potessi tirarci dei bei calci al pallone, o arrampicarmi tra le macerie delle case bombardate]
  • Mutatis Mutandis/NECESSE EST MULTOS G. Danesi [Sembra che questo duro pensiero sia stato espresso da Decimo Laberio (106 – 43 a.C.), un cavaliere romano con la passione di comporre satire]
  • La Zucca G. Danesi [Ai tempi dei romani, svuotata della polpa ed essiccata, la Zucca diventava un contenitore leggero ed impermeabile, usato, per esempio, per trasportare il sale o il vino, il latte o i cereali. Altrettanto facevano i nostri nonni. Ora però non più]
  • Mutatis Mutandis/GUTTA CAVAT LAPIDEM G. Danesi  [Ippocrate la descriveva come l’artrite dei ricchi; per i poveri, invece, ecco coniato il termine reumatismo. In pratica l’artrite dei poveri]
  • Mutatis Mutandis/FIAT LUX G. Danesi  [La si usa per sottolineare quando, finalmente, qualcuno parla chiaro]
  • Mutatis Mutandis G. Danesi  [L’ospite d’onore, un cantante di nome André, spiegò al pubblico come si dovevano mettere e togliere le Mutande Rosse ricevute in dono, per avere un anno fortunato. Ecco i suoi consigli: indossarle prima di mezzanotte, infilarle prima nella gamba sinistra (il cuore), ed infine recitare tre pater, ave e gloria. Amen]
  • Al víin S. Scuffi [Il cròtt, molto noto da noi, è una caratteristica cantina ricavata in prossimità di antichi scoscendimenti franosi che mantengono, attraverso uno sfiato detto  surèl, la temperatura costante, attorno agli 8° C, ideale per la conservazione e la stagionatura di formaggi, salumi e vino]
  • La rosa canina  G. Danesi  [Gli studiosi affermano che la Rosa Canina è un meraviglioso integratore nutrizionale. Sembra anche che accresca le difese immunitarie]
  • Il Fior di Pesco G. Danesi  [E in Occidente? Sembra che donare un rametto di pesco voglia significare tutta la vostra ammirazione e dedizione alla persona alla quale avete fatto dono]
  • Il Papavero  G. Danesi  [Particolare importante. Se la vostra lei vuole sottoporvi alla prova di fedeltà, rifiutatevi. L’operazione è, comunque, la seguente: sul palmo della vostra mano … ]
  • La Lavanda G. Danesi  [Una vecchia leggenda francese voleva che in Provenza, e precisamente a Grasse, i guantai che usavano l’olio di lavanda per profumare i loro tessuti, fossero immuni dalla peste. Poco credibile. Più credibile, invece, che i pittori fiamminghi, grazie al fatto che la lavanda è ricca di resine, la usassero per diluire i colori]
  • La caštégna S. Scuffi  [Le brevi soste, compresa quella per un frugale pranzo, erano confortate da un fuoco che riscaldava momentaneamente, prima di riprendere quello che, specialmente per i bambini, era un lavoro noioso ma inevitabile]
  • Il Limone G. Danesi  [Se la storia è questa non capisco perché mio nonno Giacomo, mio papà Angelo e i miei zii Giuseppe e Giovanni mi etichettassero con il soprannome di limù? Io non avevo mai lavorato! Mistero]
  • Mutatis Mutandis/A MORTE PERPETUA G. Danesi  [Ci domandavamo come mai il sacerdote chiedesse al buon Dio di richiamare a sé la signora Maddalena, perpetua, appunto, di don Giuseppe. Per noi ragazzi il tutto era ammantato di mistero]
  • La Légna S. Scuffi  [L’operazione era molto rischiosa per l’enorme tensione raggiunta dal cavo e la possibilità di venirne travolti, con gravi conseguenze, se si fosse verificato un minimo inconveniente o disattenzione: ragione per cui i bambini venivano rigorosamente e bruscamente allontanati]
  • L’Ortica G. Danesi  [Stupidamente da bambini le strofinavamo sulle gambe delle ragazze. Salvo poi, da grandi, doverle rincorrere con mazzi di rose!]
  • La calendula  G. Danesi  [Gli inglesi hanno eletto la Calendula a simbolo della gelosia. Non la normale gelosia tra due persone che si amano, ma la gelosia delle zitelle che, ignorate dai più, morendo si trasformano in Calendule di colore giallo, simbolo della gelosia appunto. Solo che il loro è un giallo di rabbia!]
  • Sass da la sc’trìa  S. Scuffi  [Sulla strada che da Nogaredo porta a “Piaza Cavrée”, dopo aver oltrepassato in salita i crotti della Piazza ed il “Mot de Mugnina”, si trova  un grosso masso…]
  • Mutatis Mutandis/ET CAMPOS UBI TROIA FUIT G. Danesi  [Splendida e drammatica frase pronunciata dall’eroe troiano Enea che, circondato dai superstiti, invita gli amici ad abbandonare la città di Troia]
  • Mutatis Mutandis /CARPE DIEM G. Danesi [Oggi pesce/Consigliato dai medici e dai dietologi, il pesce sembra essere veramente il toccasana per prevenire numerose patologie]
  • L’Acacia G. Danesi  [Da giovane, ambizioso di conoscere e di essere alternativo, andai ad un appuntamento galante con un mazzo di fiori d’Acacia]
  • L’alp  S. Scuffi  [Lassù non esistevano negozi, si dimenticava la scuola, e non vi era alcuna possibilità di frequentare la chiesa]
  • Il Crisantemo  G. Danesi  [Il Crisantemo? È la gloria dell’autunno, affermava cinquecento anni prima di Cristo il grande Confucio]
  • Dove fu inventata la zolletta di zucchero?   G. Danesi  [Il caffè, la tradizionale bevanda tanto cara agli italiani e nel mondo, si beve zuccherato o no?]
  • La ‘müżüra dal lüĝhànaĉh’  S.Scuffi  [Ovvero: dell’ingenuità dei ragazzi cresciuti senza televisione]
  • Il caffè: che passione!  G. Danesi  [Tutto avvenne una domenica di maggio del 2004, in uno dei tradizionali caffè che a centinaia popolano il centro e la periferia di Atene]
  • başè la sc’trìa S. Scuffi  [L’idea di affrontare la dura prova dell’indesiderato bacio induceva i più a lavarsi, una tanto, in modo accurato e scrupoloso]
  • la Bagüta a Samolaco  S. Scuffi  [Costei, colpevole di avere trascorso la giovinezza in modo non proprio esemplare e castigato, paga ora le sue colpe attraverso sofferenze di vario genere]
  • Dal Diario di “Nonna bis”  [Erano circa le 22.00. Io e mia sorella eravamo in casa davanti al fuoco. Ascoltavamo alla radio il bollettino della giornata. Ad un certo punto sentimmo dei colpi secchi alla porta]
  • Santuario della Madonna della Neve   G. Danesi  [Era Agosto! Incredibile ma vero. Quella notte a Roma, sul colle dell’Equilino nevicò]
  • Dal Diario di “Nonna bis” (Lei mi dice che la chiamo anche quaranta volte ma per me esagera e allora io le chiedo scusa. Chiedo scusa di tutto e non so nemmeno il perché]
  • Vita sull’Alpe “Il pastore delle pecore”  S. Scuffi  [Allora l’alpe, che si governava con delle regole ben precise, tramandate da chissà quali tempi remoti, aveva trovato una soluzione anche per questo problema]
  • Vita sull’Alpe “Carghè l’alp”   S. Scuffi  [L’ambiente si presentava talmente sereno e riposante che, in breve, si dimenticavano tutte le fatiche]
  • Il soprannome G. Danesi  [Nei tempi andati i cognomi in paese non erano moltissimi. Tanti erano, invece, i figli che nascevano e che formavano nuove famiglie. Ma i cognomi che circolavano era sempre quelli]
  • Come eravamo S. Scuffi  [In mancanza quasi cronica di denaro, la sopravvivenza della famiglia dipendeva dalla capacità di procurarsi l’essenziale attraverso il lavoro della terra e la cura degli animali]
  • La nascita, attesa come un segno di speranza G. Danesi  [Serafina, questo nome, è tutt’ora vivente e il bellissimo soprannome è dovuto al colore dei suoi capelli: bellissimi e corvini]
  • Vecchio? No, sono solo anziano G. Danesi  [Da giovane cercavo la serenità e l’emozione nell’improvvisare la vita. Non voglio da “vecchio” cercare tutto questo nell’abitudine]
  • Emozioni … dal passato  [Uno  “scrigno d’oro” nel quale racchiudere emozioni e sensazioni del passato e da aprire ogni qualvolta si ha bisogno di sentirsi avvolti da un dolce calore e grande umanità]

 

 

 

 

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