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Racconti & Ricordi

Racconti & Ricordi

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  • Notte G. Ghirelli [“Felice di vederti Stella! Sono finalmente arrivato nella tua dimora sulla tua amata isola natìa. Che pagine intense ho scritto grazie a te! Un racconto di stupendi luoghi e suggestive leggende. E d’amore… anche se solo di fantasia…”]
  • L’importanza delle piccole cose J. Kenya [Abbiamo scudi che ci riparano da tutto, dietro a queste armature, a volte, siamo gli esseri più fragili ma ci servono per non cadere o per cadere senza farci troppo male]
  • Il coraggio di esistere J. Kenya [Siamo umani, sbagliamo, viviamo condizionati dagli eventi ma siamo artefici e siamo eroi di noi stessi e delle persone che amiamo, una cosa che nessuno potrà mai toglierci é la libertà di scelta]
  • Se le scelte che fai J. Keya [In molti momenti della mia vita mi sono ritrovata a raccogliere cocci di vasi da terra che nemmeno avevo sfiorato ma è così che si cresce, è così che ci si rafforza ed è così che la sopravvivenza prende il sopravvento su tutte le nostre debolezze e diventano “SCELTA”
  • Autenticità J. Kenya [L’autenticità è il reinventarsi ogni giorno, è il sopravvivere nonostante gli eventi, é il rimanere sé stessi nonostante gli anni e le mode che cambiano]
  • Pentolino G. Ghirelli [Così ho cercato di immaginarmi che cosa potrebbe accadere a un passante che si trovasse a transitare sotto una finestra di un edificio, nel caso in cui la cara amica, anziché abitare in una casa con giardino, abitasse ai piani alti di quello stabile, le cui finestre si affacciano sulla strada]
  • Inchiostri G. Ghirelli [Ho riempito pagine di lettere da innamorato, e quando penso a quelle che ho imbucate, sento che il cuore torna ad esser rattristato, poche ne ho spedite e troppe ne ho strappate.]
  • La lettera  G. Ghirelli Sesta parte di sei [Perché se è vero che in amor vince chi fugge, per lui era l’opposto]
  • La Lettera  G. Ghirelli Quinta parte di sei [E la decisione di partire gli pesava dentro il cuore come un macigno. Ma non doveva avere ripensamenti. Lasciare quel posto doveva prevalere su tutto, almeno fino a quando…]
  • La lettera G. Ghirelli  Quarta parte di sei [Già troppe volte aveva scritto le pagine della sua vita con l’inchiostro della speranza, ma poi il finale non era stato: E vissero felici e contenti]
  • La lettera  G. Ghirelli Terza parte di sei [Mia madre stava andando a consegnare con la bicicletta un mazzo di girasoli a una sua cliente, e mentre passava davanti al Consolato Inglese, scoppiò un’auto bomba. Morì tra quei fiori che erano i suoi preferiti. Aveva compiuto quarant’anni]
  • La lettera G. Ghirelli Seconda parte di sei [E quante cose possono cambiare quando passa il tempo… Basta un attimo per sparigliare le carte]
  • La lettera G. Ghirelli Prima parte di sei  [Infine, fradicio come se con la motocicletta avesse navigato in mare, posteggiò la Triumph davanti al portoncino d’ingresso. Sul quale, su un piccolo cartello battuto dalla pioggia sferzante, riuscì a leggere: Chiuso]
  • Ladri di emozioni G. Ghirelli [Stella avrebbe voluto sapere qualcosa di quello sconosciuto, ma non osò chiedere. E quel silenzio, che sarebbe stato imbarazzante per chiunque, non lo fu per loro]
  • La Iolanda del Bolgé  G. Ghirelli [Era una busta bianca, e c’era scritto proprio il suo nome, solo quello. Romeo la prese, e un brivido gli percorse le vene. Certe cose si sentono senza saperne il motivo. Si mise in tasca la busta, e in tasca gli scottò fin quando, un’ora dopo, uscì dal lavoro. Appena fuori, la levò dalla tasca e l’aprì]
  • Lo Zafferano G. Danesi [Scano scrive che i Sidoni e gli Stiri lo usavano per colorare i veli delle loro spose, ed i sacerdoti per profumare i loro templi durante le grandi cerimonie religiose]
  • Tradizioni che non ci sono più   S. Scuffi  [Un momento particolarmente atteso era quello della “rostia”: curioso tributo che il marito venuto da fuori (furèsc’t) doveva corrispondere ai giovani del luogo quale “indennizzo” per averli privati della possibilità di sposare la giovane in questione]
  • La balera G. Ghirelli  [La nubildonna guardava con occhi languidi i maturi scapoloni che stazionavano nelle sale da ballo, con l’aria di chi spera, senza più troppe illusioni, di riuscire a prendere un ultimo treno]
  • Mutatis Mutandis/MAGIS TER MEUS ASINUS EST  G.Danesi [I guai, allora cominciavano già al termine del primo trimestre, dopo la presa in visione della pagella da parte dei genitori]
  • Lupi di mare G. Ghirelli [In un balzo fui sul ponte della barca e vidi Nilo che correva verso il motore, ma vidi qualcos’altro che mi lasciò come ipnotizzato].
  • Scoglio della sirena  G. Ghirelli  Sesta e ultima parte “Chi poteva essere, se non lei?” [ “Devi uscire da questa gabbia mentale -gli ripeteva Henrique, l’amico vicino di casa-, vai a cercare un imbarco e torna a navigare. Quella è la tua vita”]
  • Scoglio della sirena G. Ghirelli Quinta parte / “La burrasca”  [E come se ogni forza della natura avesse deciso di far pagare a questi naviganti il pegno di essere usciti nonostante le avvisaglie alla partenza, il cielo scatenò una tempesta con tuoni e lampi che folgoravano l’aria per poi annegare tra le onde. La tempesta oscurò il giorno, come se invece di mezzodì, fossero nel pieno della notte più tenebrosa]
  • Scoglio della sirena  G. Ghirelli Quarta parte “La donna delle stelle marine” [Il ritorno lo avrebbero fatto navigando lungo la costa ovest dell’isola, fino ad Alghero, dove a due miglia dalla costa, Stella avrebbe fatto un’immersione in memoria di suo padre, che su quei fondali aveva passato una parte della sua vita insieme a lei nella pesca dei coralli]

  • Scoglio della sirena G. Ghirelli Terza parte “Ritorno allo Scoglio della sirena” [ Per come si era messo il mare, era già un miracolo se fosse riuscito a portare la barca in porto.  Ma quella sera, i miracoli non navigavano in quello stesso mare. Una grossa onda investì di traverso la barca e la fece capovolgere]
  • Scoglio della sirena G. Ghirelli  Seconda parte  “La donna dei fari”  [Un anno dopo, la Marina Portoghese, dichiarandolo capace di intendere e volere, pur se muto come un pesce, lo dimise dal centro, assegnandogli una dignitosa pensione di inabilità] 

  • Scoglio della sirena G. Ghirelli  Prima parte  “Il guardiano del faro”  [Come se il destino avesse deciso che non dovesse restare traccia di questa vicenda, e che dovessi ricordarla solo come frutto della mia immaginazione, arrivò un’improvvisa folata di vento che mi rubò il foglio dalle dita e lo fece volare in mezzo al mare]
  • L’ Amicizia  A. Colli [Sono grata alle persone che sono tutt’ora amici e che porto nel cuore, dovrei menzionarli tutti, ma ho pensato di ricordarne una per la particolarità di come è iniziata la nostra amicizia]

  • Regalo di compleanno G. Ghirelli [Mi sono recato fino in centro città a perlustrare le vetrine per trovarti un bel regalo]
  • Regalo di Natale  G. Ghirelli [L’incontro con Beatrice avvenne per una di quelle strane circostanze della vita che potrei definire: scherzi del destino e che, visto l’esito, mi viene da dire che se il destino facesse meno scherzi…]
  • Bipolare (seconda parte) G. Ghirelli [Avevo bisogno di distrarre la mente da quella delusione, e presi il libro che mi ero portato in viaggio. Ormai lo conosco a memoria, l’ho letto un’infinità di volte. Ma per un appassionato motociclista come me, quel libro è come il vangelo. One man caravan è l’eccezionale viaggio del primo uomo che fece il giro del mondo in motocicletta in solitario]
  •  Bipolare (prima parte) G. Ghirelli [La psicologa indossava un vestito nero lungo fino a coprirle le scarpe, con scollatura, maniche e orlo ricamati di pizzo. E a dirla tutta, quell’abito le aggiungeva una decina d’anni in più. Per non dire dei suoi capelli corti, ricci e bianchi, che aveva colorato con delle sfumature color violetto]

  • Fuori G. Ghirelli  [Anche la mia anima si sta addolcendo]
  • Mutatis Mutandis/I VITELLI DEI ROMANI SONO BELLI G. Danesi [La frase, invece, era ed è un classico tranello che i professori di latino escogitano per mettere in difficoltà gli studenti]
  • Ricordi/Il lavoro  A.Colli [In paese pochissimi avevano il telefono in casa, però in tutte le frazioni esisteva un bar col telefono pubblico ed il gestore aveva l’incarico di andare a cercare la persona richiesta].
  • Mutatis Mutandis / VACATIO LEGIS G. Danesi  [In Cina tutto è proibito, compreso quel che è permesso. In Russia tutto quanto non è proibito è assolutamente vietato. E in Italia…]
  • Ricordi/La scuola_1948-1956  A.Colli [Quando si arrivava a scuola la bidella ci faceva entrare subito, d’inverno se necessario la si aiutava a portare la legna in classe per mantenere accesa la stufa per riscaldare l’aula]. 
  • Ricordi/I nonni materni A.Colli [Se ci si recava a trovarli nelle serate d’inverno, c’erano anche tutti i loro vicini di casa, radunati nella loro grande stalla delle mucche per stare al caldo senza sprecare legna]. 
  • Ricordi/Vita contadina A.Colli [Signora Maria si chiamava pure la levatrice che mi ha fatto nascere, la fruttivendola dove si portavano i mirtilli, quella del negozio di calzature + edicola,  la signora dove si andava a prendere il pane e vari generi alimentari e la signora che aveva il telaio in casa].
  • Ricordi/Giochi e preghiere A.Colli [Le sere del mese di maggio in Chiesa si recitava il rosario. Per noi oltre che per la devozione alla Madonna, era anche motivo di uscire di casa alla sera perché poi ci si fermava in piazza e la compagnia era più numerosa]. 
  • Ricordi/La mia casa  A. Colli [Prima di andare a dormire per intiepidire il letto si scaldava un mattone nel forno della stufa, si avvolgeva nella camicia da notte e si portava fra le lenzuola. Al mattino i vetri della finestra erano ghiacciati e dovevano essere raschiati per controllare il tempo all’esterno].
  •  Ricordi A. Colli [Mi sono chiesta tante volte come la mamma abbia potuto affrontare quel periodo;  sposata diciottenne e andata ad abitare in casa dei suoceri, il papà fu chiamato per il servizio militare poi partì per la guerra ed infine fu fatto prigioniero in un campo di lavoro in Germania].
  • La menta G. Danesi [Che fosse, in illo tempore, tenuta in debita considerazione, lo possiamo dedurre anche dagli editti, alcuni addirittura ferocissimi, che Carlo Magno emise per proteggerne la specie ed evitarne lo sperpero]
  • Poenta e renga G. Ghirelli [Solo col tempo ho capito il motivo di quella misera cena, che contrastava nettamente col generoso pranzo natalizio del giorno dopo]
  • Dal diario di “Nonna-bis”/Sentirsi come un tacchino farcito [Ma cosa mi sveglio a fare? Tanto sono qui nel letto e mi faccio gli affari miei perché dovrei “svegliarmi”?- E allora la ignoro, e la ignoro per almeno cinque o più minuti. Lo faccio perché se devo aprire gli occhi devo avere un buon motivo]
  • Il Sambuco G. Danesi  [Quando, giovane e vagabondo, soggiornavo nei paesi dell’Est, ricordo una curiosa usanza che le ragazze di Praga mettevano in atto per trovare marito. Scuotevano una pianta di Sambuco. Se un cane abbaiava, la ragazza avrebbe sposato un uomo che viveva nella direzione da cui proveniva il latrato]
  • Busecca, busecchina, buseccone G. Ghirelli [Con la Iolanda andai al Cinema Rosa ancora per alcune domeniche, fin quando la mia mamma, che era il caporal-maggiore della famiglia, mi trovò lavoro in una tipografia che pagava meglio]
  • Fè špass S. Scuffi [Accanto ai passatempi comuni e diffusi ovunque (come il nascondino, o i giochi a carte e a bocce) se ne possono individuare molti inventati dagli stessi ragazzi, i quali compensavano la mancanza di giocattoli con molta inventiva e fantasia]
  • Baguette G. Ghirelli
  • A tutti quei bambini  G. Ghirelli
  • I furmentóon S. Scuffi [La sera, in cucina, tutta la famiglia si metteva in tondo e si occupava della “sfogliatura”. Spesso erano presenti i vicini (fè a idáss: lavorare, a turno, in casa di uno o dell’altro): occasione per raccontare storie, proporre indovinelli, cantare in coro, cuocere qualche pentola di castagne (farü)]
  • La caéda S. Scuffi [La lunga e noiosa operazione richiesta dal movimento della zangola (quasi sempre affidata ai ragazzi) veniva periodicamente interrotta e gratificata dalla verifica dei risultati, consistente nel gustoso assaggio della panna che si era venuta formando (fasótt), della quale l’addetto ai lavori cercava di versarsi delle generose dosi]
  • Epitaffio G. Ghirelli  [“I popoli in ascesa non hanno dialetti”. Ennio Flaiano]
  • Abbracci  G. Ghirelli  [“Nel dialetto non si sceglie − si è immediati, si parla d’istinto. In lingua si crea.”  Cesare Pavese]
  • Autunno  G.Ghirelli  [“Tutti i dialetti sono metafore e tutte le metafore sono poesia”. Gilbert Keith Chesterton]
  • A tutte le donne G. Ghirelli  [“La nostra vita avrebbe tutt’altro aspetto se fosse detta nel nostro dialetto”.  Italo Svevo]
  • Mutatis Mutandis/MEMENTO MORI G. Danesi  [Un momento. Scordandomi di morire posso diventare immortale? Se così fosse perché dovrei ricordarmi di morire]?
  • Un tuffo al cuore G. Ghirelli  [“Madonnina Santa, oggi c’è la prova scritta…”. “Beata Vergine, oggi ci sono gli esami orali…”. Forse per la vigilanza della signora Rossi, che mi ospitava tre ore al giorno nella sua casa per farmi studiare, o forse per le mie preci alla Madonna di Lourdes, avevo superato gli esami]
  • Dalle due alle cinque G. Ghirelli  [Ma cosa aveva al posto del cuore, colui che inventò le pagelle? E l’usanza di dare voti e sentenze ogni anno? Non si può far tutto in una volta sola? Tu vai a scuola, elementari, medie, magari anche superiori, e poi alla fine, insieme alla cartolina per il militare, ti danno il pagellone e fanno due file: geometri di qua, falegnami di là]

  • Pensieri così [**] G. Penna  [Ma mentre le altre abituali cause di morte talvolta riusciamo a frenarle, non  certo a sconfiggerle del tutto, adesso la causa è comparsa come dal nulla, inspiegabile, impalpabile, terribile nella sua crudezza]
  • Pensieri così [*] G. Penna  [In questo periodo di paura, di dolore forse emergeranno in noi doti sommerse, inaspettate. Certamente queste prove tremende devono farci riflettere su un mucchio di cose riguardo al nostro stile di vita: il consumo sfrenato, la distruzione del pianeta, la solitudine, la morte, la nostra finitezza]
  • Un sentimento nuovo G. Ghirelli  [E agghindato in quella foggia, quel carnevale sfilai per via Piero della Francesca, riscuotendo pure  io parecchie attenzioni, ma più che di ammirazione, di risate]
  • Con i piedi sui pedali G. Ghirelli  [E alla povera portinaia non restava che sfogarsi con mia madre, la quale, quando alla sera rientravo dalle mie scorribande, mi dava la paghetta: uno scappellotto sul coppino, che arrivava a tradimento nel momento in cui non riuscivo a svignarmela, cioè quando ero seduto a tavola a gustarmi la zuppa di pane e caffelatte]
  • Mutati Mutandis/CUM GRANO SALIS G. Danesi  [Saggia massima latina che vuol significare come sia necessario accogliere frasi, modi di dire e affermazioni altrui con un certo spirito critico]
  • ’Sto Karma… G. Ghirelli  [Ma poi le cose andarono come andarono, e quando il nostro rapporto giunse all’epilogo e io feci le valigie, non mi sembrava proprio il caso di ritrovarci a condividere per l’eternità l’ultima dimora]
  • Al féen S. Scuffi  [La cura dei prati iniziava già in autunno-inverno, quando venivano abbondantemente cosparsi di letame, trasportato con i carri in tutti i fondi accessibili, sulle spalle, colle gerle (géerl) nei vigneti e nei prati disseminati lungo le pendici montuose: in particolare sui maggenghi]
  • Mutatis Mutandis/CONDICIO SINE QUA NON  G. Danesi  [Il presidente scende negli spogliatoi e trova i gioatori terribilmente abbattuti. “Ragazzi – esclama Renato Dall’Ara –  niente paura. Sine qua non”…]
  • L’avventura televisiva F. Guerri  [Mi alzo dal divano dove mi era accomodato già convinto di poter vedere il mio programma preferito e con un po’ di fatica vado a vedere il retro dell’apparecchio. Ma cosa sta succedendo nel mondo. Gli ingegneri/progettisti sono completamente impazziti? Resto basito perché vedo ottocentomila attacchi di tipo diverso]
  • Senza segreti G. Ghirelli  [Più che una relazione tra amanti, la loro era una sorta di amorosa complicità che gli consentiva di discutere e consigliarsi imparzialmente su ogni problema personale. Non come quelle tristi vicende intrise di bugie e gelosie, di cui sono spesso vittime i protagonisti di tormentate relazioni extra-coniugali]
  • Mutatis Mutandis/TE MANE (Laudum Carmine)TE (Deprecamur) VESPERE   G. Danesi  [Che sia nero, bianco, post fermentato, speziato o quant’altro, il tè è la bevanda per eccellenza da consumare a tutte le ore della giornata]
  • Cuore di Birba G. Ghirelli  [Quando, nella pausa di mezzogiorno, sentiva fermarsi i macchinari dell’officina, usciva da sotto la scrivania e mi guardava con aria interrogativa; se vedeva che aprivo la custodia del violino, andava davanti alla porta in attesa che le aprissi l’uscio, e filava fuori in cortile, aspettando con pazienza la fine delle mie sviolinate. A parte questa insofferenza, era disposta a tutto nei miei confronti]
  • La Viola G. Danesi  [Chi se non Giove poteva innamorarsi della bellissima ninfa Io? Questa, sacerdotessa al servizio di Giunone, moglie di Giove, si lasciò conquistare. Inutile dire che la cosa non passò inosservata a Giunone, che decise di coglierli in fallo. Giove però si accorse del tranello e dell’arrivo della moglie]
  • Mutatis Mutandis/CASTIGAT RIDENDO MORES G. Danesi  [Evidenziare vizi e difetti umani può essere una delle armi vincenti per un radicale cambiamento della nostra società, ormai aliena a tutto. Satira compresa]
  • Perlanera G. Ghirelli  [Una bellezza sensuale e primitiva -dello stesso tipo che avevo visto nei ritratti di ragazze tahitiane dipinte nei quadri di Gauguin- con i capelli nerissimi che le coprivano la schiena fino ai fianchi]
  • Aprile M. Chiavacci [Ricordò uomini e donne che si erano persi in svariati modi, ricordò amicizie, affetti, amori che si era lasciato alle spalle. Aveva sbagliato qualcosa con loro? Bastava avesse cambiato qualcosa, qualche gesto, qualche parola, e tutto sarebbe stato diverso, l’intera sua vita e forse anche la loro avrebbero preso altre strade]     
  • Donata G. Ghirelli [Quando il commissario congedò il biondino, era barricato dietro la scrivania con la testa chinata sui suoi appunti e una Nazionale tra le labbra. E ignorando la mano che Romeo gli aveva teso, mormorò soltanto: “Giudizio figliolo”]  
  • Marzo  M. Chiavacci  [Mentre proseguiva verso casa, incamminandosi su strade vuote e solitarie, giocò come faceva da bambino, quando ancora non sapeva che l’universo danza freneticamente sui piedi del caso: scommise che, se fosse riuscito a camminare per trenta passi senza aprire gli occhi l’avrebbe presto rivista]
  • Nel condom-inio dell’incoerenza… J.V.R. Dalì  [Così, la Dabbenaggine dopo aver trascorso una bella serata in buona compagnia, il giorno seguente se ne tornò al suo luogo natio e alla sua naturale quotidianità…quella di trasformare, gonfiandola a dismisura a proprio uso e consumo, ogni briciola di latente ipotetica realtà, inventando alla bisogna persino storie tra le più assurde e inesistenti]
  • Febbraio M. Chiavacci [L’arte dei due ragazzi non ambiva ad alcuna permanenza: essi non avevano niente altro da lasciare se non un’emozione evanescente come i loro gesti]
  • Gennaio M. Chiavacci [Non sarebbe più caduto? Sapeva che ciascuno raggiunge inesperto la soglia di ogni età della vita, ma quel giorno, in quel preciso momento, gli sembrò di aver capito, o forse di aver ricordato, che non si può cadere da una montagna se noi siamo quella montagna]
  • Fuori dal Tempo/1 M. Chiavacci [L’uomo non si identificava ancora con il vecchio stanco e confuso che sembrava solo attendere la fine, ma avrebbe voluto, un giorno, possibilmente lontano, trovare la sua stessa forza per un nuovo, ultimo, sogghigno prima che calasse per sempre il sipario]
  • Naufragio G. Ghirelli [Era ormai buio, e la fioca luce della luna velata dalle nuvole lasciava intravedere solo la sagoma scura della costa. Intanto il mare si faceva sempre più agitato, e la leggera Canadian saltava sulle onde come sulle montagne russe del Luna Park. Ci vollero una decina di minuti per arrivare davanti alla caletta, ma avvicinarsi alla costa era pericoloso, le onde avrebbero potuto scaraventare la barca contro la scogliera]
  • Mutatis Mutandis/FESTINA LENTE G. Danesi  [Quelli della mia generazione si ricorderanno certamente delle festine che si svolgevano in casa, presso amici, la domenica pomeriggio. Qualche ragazza, compresa la preferita che non ti degnava mai di uno sguardo]
  • Cuore matto G. Ghirelli  [Il luogo dove mi faranno questo intervento non ha l’aria di un reparto clinico, ma piuttosto di una specie di deposito di lettini a rotelle, che stazionano affiancati in questa camera senza porte, in fondo al corridoio. I lettini sono vuoti, la camera è vuota… non c’è un’anima viva, salvo la mia]
  • Vista lago G. Ghirelli  [Scappò in direzione della porta in fondo al locale, dietro la quale sparì. Per ricomparire pochi attimi dopo, preceduta da un baffuto e opulento signore sulla cinquantina, dalla faccia simpatica, il quale con grande gentilezza mi disse: “Forse oggi la mia impiegata ha la testa tra le nuvole, perché non ha capito bene che cosa desidera lei”]

  • Mutatis Mutandis/PASCENDI DOMINICI GREGIS G. Danesi  [C’è un detto bresciano il quale afferma come il lavoro festivo vada fuori dalla finestra. Sì, insomma, non renda. Sono comunque certo che anche se non avevano il permesso, il Signore li avrà sicuramente perdonati quei pastori]

  • Dal diario di “Nonna-bis”/Ti voglio bene mamma   [Ogni tanto, quando voglio la mia mamma tanto intensamente, così tanto che quasi sto male, la chiamo e le dico urlando che le voglio bene] 
  • Adèss che l’inglès l’è dree al cantòn, come farèmm a pronuncià: stellìn, stellòn? G. Ghirelli [E se domani, al mio risveglio, tutta la città, compresi cani, gatti e i piccioni di piazza del Duomo, non capisse più nemmeno una virgola della mia lingua, ma ragionasse solo in inglese, come mi ritroverei io, vecchio residuato meneghino?]

  • Ciao bedda mia G. Ghirelli  [Quindi, senza un democratico voto, si diede il via alla spedizione, composta da una dozzina di avventurosi. Ci caricarono su un pulmino da fuoristrada e percorremmo l’impervio percorso fino al campo base, da dove si vedeva la bocca fumante del vulcano una cinquantina di metri sopra di noi]

  • L’ultimo pensiero G. Ghirelli [E giusto per non lasciare certi affari in sospeso, della faccenda dei soldi in Svizzera avrebbe fatto meglio a spiegare bene le cose alla sua compagna. Perché va bene fidarsi degli amici, ma se poi ti arriva qualche accidente, anche certi amici, quando c’è di mezzo la grana… ]
  • Notturno lariano G. Ghirelli  [E dicendo quelle parole aveva sentito un fitta al cuore. Perché anche i bastardi hanno un cuore… Sì, proprio un bastardo, perché aveva buttato al vento uno dei beni più belli che avesse potuto ricevere dalla vita. E per cosa? Per quel viziaccio di correre dietro ad ogni sottana disponibile. Avventure che gli avevano lasciato solo degli sbiaditi ricordi]
  • Milano col violino in mano G. Ghirelli  [Poi, un pomeriggio di settembre del 1991, ero al quartiere Bicocca per lavoro e vidi appiccicato a un palo un volantino che proponeva lezioni di musica per strumenti vari, tra cui il violino. Ma la cosa che richiamò la mia attenzione, e fece innescare la miccia, era che su quel foglio si leggeva: “Per tutte le età”]
  • Mutatis Mutandis/CANE NERO MAGNA BELLA PERSICA  G. Danesi [Classica frase latina dal doppio significato ad uso e consumo tra gli studenti di latino]
  • Minestra di fagioli … G. Ghirelli  [Quando ne combinavo qualcuna delle mie, niente gelato. Ma io avevo trovato il sistema per rimediare: tenevo una piccola scorta di uova nascoste in soffitta, e nei giorni di castigo me ne mettevo due in tasca e aspettavo sulla strada che il gelataio lasciasse la cascina. Allora lo rincorrevo fino alla successiva fermata, la cascina Casalta, e facevo il baratto. Era impossibile che la zia Bice e il gelataio non avessero capito le mie furberie, ma nessuno disse mai nulla]
  • Minestra di fagioli G. Ghirelli  [Un paio di calzoncini di tela e una canottiera bianca erano la divisa della liberazione di un bambino venuto dalla metropoli. In quella cascina ho vissuto esperienze che non ho più dimenticato. Perché è impossibile cancellare dalla memoria la nascita di un vitellino o le uova schiudersi sotto i colpi di becco dei pulcini. E mi ricordo la tenerezza del pelo umido e i battiti del cuore dei coniglietti appena nati)
  • Il Garofano G. Danesi [Una vecchia tradizione cristiana vuole che i Garofani nascano ai piedi della Croce, frutto delle lacrime di Maria. Se è vero, com’è vero, che gli infusi ricavati con la sua essenza leniscono non solo malanni vari (febbre compresa), oltre che le sofferenze d’amore, forse c’è qualcosa di vero in queste lacrime versate]
  • Milano con gli occhi sulle scarpe G. Ghirelli [La scelta delle scarpe, papà la faceva con un’unica priorità: che fossero il più possibile robuste ed economiche. E a me poco importava cosa mi ritrovavo ai piedi, l’importante era che potessi tirarci dei bei calci al pallone, o arrampicarmi tra le macerie delle case bombardate]
  • Mutatis Mutandis/NECESSE EST MULTOS G. Danesi [Sembra che questo duro pensiero sia stato espresso da Decimo Laberio (106 – 43 a.C.), un cavaliere romano con la passione di comporre satire]
  • La Zucca G. Danesi [Ai tempi dei romani, svuotata della polpa ed essiccata, la Zucca diventava un contenitore leggero ed impermeabile, usato, per esempio, per trasportare il sale o il vino, il latte o i cereali. Altrettanto facevano i nostri nonni. Ora però non più]
  • Mutatis Mutandis/GUTTA CAVAT LAPIDEM G. Danesi  [Ippocrate la descriveva come l’artrite dei ricchi; per i poveri, invece, ecco coniato il termine reumatismo. In pratica l’artrite dei poveri]
  • Mutatis Mutandis/FIAT LUX G. Danesi  [La si usa per sottolineare quando, finalmente, qualcuno parla chiaro]
  • Mutatis Mutandis G. Danesi  [L’ospite d’onore, un cantante di nome André, spiegò al pubblico come si dovevano mettere e togliere le Mutande Rosse ricevute in dono, per avere un anno fortunato. Ecco i suoi consigli: indossarle prima di mezzanotte, infilarle prima nella gamba sinistra (il cuore), ed infine recitare tre pater, ave e gloria. Amen]
  • Al víin S. Scuffi [Il cròtt, molto noto da noi, è una caratteristica cantina ricavata in prossimità di antichi scoscendimenti franosi che mantengono, attraverso uno sfiato detto  surèl, la temperatura costante, attorno agli 8° C, ideale per la conservazione e la stagionatura di formaggi, salumi e vino]
  • La rosa canina  G. Danesi  [Gli studiosi affermano che la Rosa Canina è un meraviglioso integratore nutrizionale. Sembra anche che accresca le difese immunitarie]
  • Il Fior di Pesco G. Danesi  [E in Occidente? Sembra che donare un rametto di pesco voglia significare tutta la vostra ammirazione e dedizione alla persona alla quale avete fatto dono]
  • Il Papavero  G. Danesi  [Particolare importante. Se la vostra lei vuole sottoporvi alla prova di fedeltà, rifiutatevi. L’operazione è, comunque, la seguente: sul palmo della vostra mano … ]
  • La Lavanda G. Danesi  [Una vecchia leggenda francese voleva che in Provenza, e precisamente a Grasse, i guantai che usavano l’olio di lavanda per profumare i loro tessuti, fossero immuni dalla peste. Poco credibile. Più credibile, invece, che i pittori fiamminghi, grazie al fatto che la lavanda è ricca di resine, la usassero per diluire i colori]
  • La caštégna S. Scuffi  [Le brevi soste, compresa quella per un frugale pranzo, erano confortate da un fuoco che riscaldava momentaneamente, prima di riprendere quello che, specialmente per i bambini, era un lavoro noioso ma inevitabile]
  • Il Limone G. Danesi  [Se la storia è questa non capisco perché mio nonno Giacomo, mio papà Angelo e i miei zii Giuseppe e Giovanni mi etichettassero con il soprannome di limù? Io non avevo mai lavorato! Mistero]
  • Mutatis Mutandis/A MORTE PERPETUA G. Danesi  [Ci domandavamo come mai il sacerdote chiedesse al buon Dio di richiamare a sé la signora Maddalena, perpetua, appunto, di don Giuseppe. Per noi ragazzi il tutto era ammantato di mistero]
  • La Légna S. Scuffi  [L’operazione era molto rischiosa per l’enorme tensione raggiunta dal cavo e la possibilità di venirne travolti, con gravi conseguenze, se si fosse verificato un minimo inconveniente o disattenzione: ragione per cui i bambini venivano rigorosamente e bruscamente allontanati]
  • L’Ortica G. Danesi  [Stupidamente da bambini le strofinavamo sulle gambe delle ragazze. Salvo poi, da grandi, doverle rincorrere con mazzi di rose!]
  • La calendula  G. Danesi  [Gli inglesi hanno eletto la Calendula a simbolo della gelosia. Non la normale gelosia tra due persone che si amano, ma la gelosia delle zitelle che, ignorate dai più, morendo si trasformano in Calendule di colore giallo, simbolo della gelosia appunto. Solo che il loro è un giallo di rabbia!]
  • Sass da la sc’trìa  S. Scuffi  [Sulla strada che da Nogaredo porta a “Piaza Cavrée”, dopo aver oltrepassato in salita i crotti della Piazza ed il “Mot de Mugnina”, si trova  un grosso masso…]
  • Mutatis Mutandis/ET CAMPOS UBI TROIA FUIT G. Danesi  [Splendida e drammatica frase pronunciata dall’eroe troiano Enea che, circondato dai superstiti, invita gli amici ad abbandonare la città di Troia]
  • Mutatis Mutandis /CARPE DIEM G. Danesi [Oggi pesce/Consigliato dai medici e dai dietologi, il pesce sembra essere veramente il toccasana per prevenire numerose patologie]
  • L’Acacia G. Danesi  [Da giovane, ambizioso di conoscere e di essere alternativo, andai ad un appuntamento galante con un mazzo di fiori d’Acacia]
  • L’alp  S. Scuffi  [Lassù non esistevano negozi, si dimenticava la scuola, e non vi era alcuna possibilità di frequentare la chiesa]
  • Il Crisantemo  G. Danesi  [Il Crisantemo? È la gloria dell’autunno, affermava cinquecento anni prima di Cristo il grande Confucio]
  • Dove fu inventata la zolletta di zucchero?   G. Danesi  [Il caffè, la tradizionale bevanda tanto cara agli italiani e nel mondo, si beve zuccherato o no?]
  • La ‘müżüra dal lüĝhànaĉh’  S.Scuffi  [Ovvero: dell’ingenuità dei ragazzi cresciuti senza televisione]
  • Il caffè: che passione!  G. Danesi  [Tutto avvenne una domenica di maggio del 2004, in uno dei tradizionali caffè che a centinaia popolano il centro e la periferia di Atene]
  • başè la sc’trìa S. Scuffi  [L’idea di affrontare la dura prova dell’indesiderato bacio induceva i più a lavarsi, una tanto, in modo accurato e scrupoloso]
  • la Bagüta a Samolaco  S. Scuffi  [Costei, colpevole di avere trascorso la giovinezza in modo non proprio esemplare e castigato, paga ora le sue colpe attraverso sofferenze di vario genere]
  • Dal Diario di “Nonna bis”  [Erano circa le 22.00. Io e mia sorella eravamo in casa davanti al fuoco. Ascoltavamo alla radio il bollettino della giornata. Ad un certo punto sentimmo dei colpi secchi alla porta]
  • Santuario della Madonna della Neve   G. Danesi  [Era Agosto! Incredibile ma vero. Quella notte a Roma, sul colle dell’Equilino nevicò]
  • Dal Diario di “Nonna bis” (Lei mi dice che la chiamo anche quaranta volte ma per me esagera e allora io le chiedo scusa. Chiedo scusa di tutto e non so nemmeno il perché]
  • Vita sull’Alpe “Il pastore delle pecore”  S. Scuffi  [Allora l’alpe, che si governava con delle regole ben precise, tramandate da chissà quali tempi remoti, aveva trovato una soluzione anche per questo problema]
  • Vita sull’Alpe “Carghè l’alp”   S. Scuffi  [L’ambiente si presentava talmente sereno e riposante che, in breve, si dimenticavano tutte le fatiche]
  • Il soprannome G. Danesi  [Nei tempi andati i cognomi in paese non erano moltissimi. Tanti erano, invece, i figli che nascevano e che formavano nuove famiglie. Ma i cognomi che circolavano era sempre quelli]
  • Come eravamo S. Scuffi  [In mancanza quasi cronica di denaro, la sopravvivenza della famiglia dipendeva dalla capacità di procurarsi l’essenziale attraverso il lavoro della terra e la cura degli animali]
  • La nascita, attesa come un segno di speranza G. Danesi  [Serafina, questo nome, è tutt’ora vivente e il bellissimo soprannome è dovuto al colore dei suoi capelli: bellissimi e corvini]
  • Vecchio? No, sono solo anziano G. Danesi  [Da giovane cercavo la serenità e l’emozione nell’improvvisare la vita. Non voglio da “vecchio” cercare tutto questo nell’abitudine]
  • Emozioni … dal passato  [Uno  “scrigno d’oro” nel quale racchiudere emozioni e sensazioni del passato e da aprire ogni qualvolta si ha bisogno di sentirsi avvolti da un dolce calore e grande umanità]

 

 

 

 

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