Le infezioni, nel 2050, saranno la principale causa di morte. Bisogna, perciò, puntare sulla prevenzione
Secondo gli esperti è necessario lavorare sulla prevenzione e il controllo delle infezioni, in modo da ridurre al minimo e solo alle situazioni in cui è veramente necessaria la prescrizione degli antibiotici.
Mentre scienziati e medici lavorano per trovare alternative valide agli antibiotici il lavaggio delle mani resta sempre il modo più efficace per ridurre le infezioni anche del 50% in ambito sanitario-assistenziale.
Secondo un rapporto pubblicato alla fine del 2015 sulla rivista The Lancet Infectious Disease, esistono ad oggi ben diciannove possibili approcci alternativi agli antibiotici, tra cui vaccini, probiotici, antibiotici peptidici, batteriofagi geneticamente modificati. Molte delle alternative sono però ancora a livello di studio clinico.
Al Politecnico di Stoccolma, in Svezia, è in fase di sperimentazione un sofisticato gel dalle proprietà antibatteriche.
Michael Malkoch, professore di tecnologia delle fibre e dei polimeri precisa che il gel dovrebbe essere applicato durante un’operazione chirurgica prima di suturare la ferita, per inibire la crescita dei batteri senza la necessità di antibiotici in quanto i batteri sono attratti dai domini positivi che formano le componenti del gel.
La terapia che fa uso della combinazione di più antibiotici si sta rivelando un’altra delle possibili terapie alla resistenza dei ceppi batterici che si presenta in presenza della monoterapia in cui viene utilizzato un solo antibiotico.
Recenti studi hanno infatti mostrato che il tasso di mortalità era maggiore nel caso della monoterapia, mentre si riduceva nel caso della terapia di combinazione di carbapenemi e colistina.
Tra le alternative agli antibiotici ci sono anche gli anticorpi monoclonali e i fagi, i virus dei batteri già utilizzati in passato e poi abbandonati nel mondo occidentale proprio per il successo iniziale degli antibiotici. Un primo traguardo è stato riportato nella rivista scientifica internazionale Nature Medicine. Una ragazza affetta da fibrosi cistica e con una brutta infezione post-operatoria da ceppi antibiotico-resistenti di un micobatterio è stata salvata grazie alla somministrazione di un preparato di tre fagi, ovvero virus che mangiano i batteri dannosi o letali per l’uomo. La terapia sembra sicura ed efficace.
Dott.ssa Maria Fazio Responsabile della Farmacia Humanitas
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