Quand’ero ragazzo al Borgo degli ortolani
c’erano i contadini che facevano il mercato
con banconi di cipolle, cavolfiori, zucchini
e ortaggi di ogni genere a costo moderato.
E in fondo al mercato ci stava l’ancioàtt
con un carretto carico di quelle specialità,
e intorno al carretto giravano tanti gatti
attirati dall’odore delle acciughe e baccalà.
Aveva una figlia della mia stessa età, Rosa,
che all’uscita dalla scuola andava dal papà
ad aiutarlo a vendere quella merce odorosa,
guadagnandosi il pane già in giovane età.
E’ capitato che un giorno che passavo di lì
mi sono accorto che la Rosa mi guardava,
e non era una distratta occhiata così così.
non la smetteva di guardarmi, mi fissava.
A farla breve, abbiamo preso a fare dei giretti
in fondo alla via, fuori dagli sguardi dei vicini,
seduti su una delle panchine dei giardinetti,
a guardarci negli occhi, a darci dei bacini.
Un giorno mi vedono per caso certi amici
mentre sono con la Rosa abbracciato là,
allora uno si stringe il naso e poi mi dice:
“Ma abbracci una che puzza di baccalà?”.
Forse pensava di fare una battuta spiritosa,
tanto per far ridere gli amici che eran lì,
invece la prese proprio male la mia Rosa
e le venne un magone che più grosso di così…
A quell’età si sa che siamo un po’ pistola
e certe cose si dicono così, senza pensare
che posson diventare delle armi le parole,
velenose frecce che si infilzano nel cuore.
Ma adesso che ho consumato tante suole,
e tutte le mie stagioni le ho percorse già,
so che l’età delle parole che fan del male
non finisce mai.
Sono delle armi senza età.
* Borgo degli ortolani: Così veniva chiamato un rione milanese che comprendeva anche la Via Piero
della Francesca (mio luogo nativo) dove c’erano molte colture di ortaggi. In dialetto milanese veniva detto: Riòn di scigolàtt, cioè cipollai.
* Ancioàtt: In lingua italiana è: acciugaio, cioè il venditore ambulante di pesci sotto sale come acciughe e baccalà, pesci affumicati e stoccafisso. Vendeva anche tonno sott’olio sfuso e olive varie. Aveva un carretto a due ruote che trainava a mano, e si metteva in fondo al mercato poiché l’odore di quella merce non era gradita a tutti.
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