di Padre Innocenzo
La partenza
22 agosto 2012
Inizia questa mattina il pellegrinaggio in Esodo. Mi sono alzato alle ore 2.00. Dopo le preghiere ho fatto una doccia calda e la colazione, sono sceso con i bagagli sul piazzale della Chiesa del Monastero alle ore 3,30. Erano qui già diverse persone in attesa del mezzo che doveva condurci a Milano Linate. Per quasi un’ora abbiamo atteso che arrivasse il pullman da Chiavenna. Abbiamo dovuto sollecitare la ditta. Finalmente dopo più di mezz’ora è arrivato al monastero il torpedone.
Erano quasi le ore 5.00, orario in cui ci si doveva trovare all’aeroporto.
Caricati i bagagli, siamo partiti, percorrendo la superstrada, siamo arrivati a Linate dopo le 6.00. La partenza era prevista per le 7.30. Dopo le pratiche portuali l’aereo della Lufthansa è decollato e in poco tempo ha raggiunto la quota di circa 10.000 metri di altezza. Il volo Linate-Francoforte è durato quasi un’ora. Il cielo era limpido ad alta quota e il sole nascente si rifletteva nel vetro del finestrino. Mi trovavo seduto quasi sulla coda dell’aereo. Dall’alto ho potuto ammirare la grande città tedesca che, con i suoi moderni edifici, giace in mezzo alla Foresta Nera.
Il viaggio è stato piacevole. Alle 8,30 l’aereo è atterrato a Francoforte.
A terra abbiamo trovato aria fresca mentre a Linate c’era un caldo umido. Nei saloni dell’aereo stazione abbiamo atteso quasi due ore e mezzo, dopo esserci spostati verso quello internazionale. Ci siamo imbarcati alle ore 10.00. Dopo le 10,30 l’aereo è partito facendo rullare i suoi potenti motori sulla pista a tutto gas.
Il cielo in alta quota è stato per me una calamita, era così limpido e luminoso, ogni tanto apparivano dei cirri. La Terra, osservata da quella altezza, era lontana.
Dopo qualche tempo vedendo le cime e le valli dei monti con poca neve, mi sono accorto che la rotta per il Cairo era cambiata, l’aereo stava sorvolando la Penisola Balcanica, poi è apparso il mare Egeo con le sue numerose isole: Creta ed altri arcipelaghi.
Verso le ore 13.00 siamo arrivati sul mare che bagna la costa africana. Poco oltre si notava il fondo marino. Ad un tratto è apparso il delta del Nilo. Verso le 14.00 l’aereo ha iniziato la sua discesa verso l’aeroporto del Cairo. Il paesaggio sottostante appariva brullo, non si vedeva albero o verde giardino e le case sembravano tutte uguali.
Alle 14.30 l’aereo ha preso terra sulla pista della capitale dell’Egitto.
Scesi dall’aereo abbiamo trovato il giovane Giamil, la seconda guida che, dopo averci salutati, ci ha accompagnati per tutto il tempo in territorio egiziano. Dopo averci guidati dove si svolgevano le pratiche di sbarco, ci ha indicato il pullman sul quale abbiamo preso posto dopo aver caricato i bagagli.
Abbiamo percorso quasi un’ora di strada
dopo di che siamo giunti in un sobborgo della capitale, dove era sito l’hotel assegnatoci da cui si vedevano le tre grandi Piramidi e la Sfinge.
All’entrata dell’hotel i nostri bagagli e le borse sono state ispezionate dal monitor, questo rito si è poi ripetuto in tutti gli hotel. Dopo abbiamo raggiunto il salone d’ingresso dove ci sono state assegnate le camere a pianterreno. Dopo la cena alcuni sono andati a vedere lo spettacolo di luci e musica classica vicino alle Piramidi.
Cairo 23 agosto 2012
La stanchezza del viaggio mi ha fatto riposare questa notte, ma mi ha disturbato, fino alle ore piccole, il chiasso di un matrimonio nel giardino dell’hotel.
Dopo la colazione alle ore 8.00 la guida Vittorio, che conosce bene la lingua italiana, ci ha condotto a visitare le Piramidi di Cheope, Chefren Micerino e la Sfinge – che si vedevano dall’hotel-
Il sole era cocente sulla sabbia.
Mentre il nostro gruppo si stava avvicinando alle piramidi, io ho preso la mia fotocamere per riprenderle, allora cinque o sei arabi, dopo avermi offerto un kefiah – il copricapo arabo tradizionalmente diffuso negli ambienti agricoli, formato sul capo dell’egal dal cerchio di corda di cotone intrecciato – al mio diniego, mi hanno afferrato e , di peso, costretto a montare sul cammello e, dopo avermi preso la fotocamera, mi hanno scattato due foto. Mentre io mi dimenavo con tutte le mie forze, gli scalmanati, facendo inginocchiare la bestia, mi hanno fatto scendere a terra. Io, agitato, esigevo che mi restituissero la macchina fotografica, ma essi volevano che prima, sborsassi del denaro. Mettendo in tasca la mano, ho tirato fuori 10 euro in moneta, tutto quello che avevo. Nel mentre è arrivato Giamil, la nostra seconda guida, il quale li ha rimproverati, e solo dopo che ho consegnato loro il denaro, mi hanno restituito la fotocamera.
Sono rimasto scosso per tutta la giornata, Per fortuna che aveva visto tutta la scena uno del nostro gruppo, il quale ha avvisato Giamil che mi ha liberato da quella spiacevole avventura.
Dopo aver raggiunto il gruppo, mi sono calmato un poco mentre osservavo, con meraviglia, le tre piramidi.
Esse, da vicino, sembravano così maestose, alte come tre colline. Ho dovuto poi armarmi di tanta pazienza per difendermi da tutti quelli che mi offrivano i loro souvenirs. Ho, infine, acquistato qualche cosa, pensando che tutti quelli che cercavano di offrirmi i loro oggetti, erano tutte persone bisognose di portare a casa qualche soldo per sbarcare il loro lunario giornaliero. Vittorio, la nostra guida, la sera prima ci aveva detto che molte famiglie stavano attraversando difficili giorni per la instabilità politica attuale in Egitto e, riflettendo su tutto quello che vedevo con i miei occhi, ho avuto compassione di tante miserie, ho perdonato e pregato per la pace e il benessere del popolo egiziano e mi sono pentito di essere stato sgarbato verso qualcuno.
Dopo che ci hanno illustrato la storia delle piramidi, la guida ci ha accompagnato a vedere la Sfinge. Tra le tante cose ci ha detto anche che l’acqua del Nilo prima della costruzione della diga di Assuan, arrivava fino alle piramidi, ora si è ritirata di alcuni chilometri. Il limo del Nilo, che prima concimava i campi e li rendeva fertili, ora si deposita tutto sul fondo della diga artificiale e non ci sono più doppi raccolti. La popolazione è cresciuta di numero e tutti sono diventati più poveri, specie i contadini.
Prima di mezzogiorno, dopo la visita alle piramidi, siamo passati davanti al centro universitario dove si lavora il papiro.
Nell’entrare, un addetto ci ha spiegato come, dalla pianta, si ricava il foglio “di carta”.
Nel salone vi erano esposti tanti disegni su papiro con soggetti egiziani e di ispirazione cristiana.
Mi è piaciuta una icona dell’ultima cena di Gesù con gli apostoli nel Cenacolo. E’ stato un bel regalo per il mio 50° anniversario di sacerdozio. Mi hanno consigliato di lasciare loro scritto su di un foglio il mio nome di battesimo: Tommaso, perché volevano scriverlo in lingua araba a pie’ del foglio. Mi avrebbero poi consegnato il papiro dopo averlo scritto. Usciti dal centro universitario del papiro, ci siamo recati a un ristorante vicino per consumare il pranzo.
Mentre eravamo a tavola mi è stato consegnato, dalla guida Vittorio, il plico del papiro acquistato.
Nel pomeriggio, verso le 14.00 siamo partiti per visitare il famoso Museo Egizio. Il caldo era tanto. Dopo aver fatto i biglietti, Vittorio li ha distribuiti a ciascuno di noi consegnandoci anche un auricolare. La visita è durata quasi due ore ciraca, ma interessantissima. Nel museo si conserva tutta la storia e le opere del grande popolo dei Faraoni.
“Il museo egizio è uno dei più famosi del mondo. Sulla grande piazza centrale etahrir si apre la costruzione ottocentesca di color giallo-ocra del museo voluta dall’archeologo francese A. Mariette. Due piani, grandi sale, numerosissimo materiale distribuito cronologicamente. Ci si immerge in tre millenni di storia. L’angolo più popolare è il tesoro di Tutakhamon. Sala speciale è quella dedicata a Akhenaton, Amenofis IV e alla bella moglie Nefertiti. E la forza del dio Sole che allunga le sue dita benefiche sull’umanità in preghiera. I carri da guerra del Faraone e ogni genere di statuette di scriba che riproducono scene di vita familiare inserite in ricostruiti modellini di case d’epoca, mummie e sarcofagi di ogni dimensione. Ad angolo, un’imponente riproduzione di Ramses II in granito rosa. Poi papiri con preghiere dei morti, grandi barche sacre e, alla fine, un antico affresco: quattro ochette tutte in fila in cerca di refrigerio”.
Rientrati in hotel al tramonto, a cena ho mangiato con appetito.
Più tardi, alcuni hanno visitato il centro della capitale: il Cairo, citta di circa 23 milioni di abitanti.
Essi hanno visto un suk, sei moschee di epoca bizantina, il cimitero, la città dei morti con le tombe illuminate.
Pellegrinaggio in Esodo 22 agosto/1 settembre 2012
[Egitto – Sinai – Giordania – Israele]
fotografie di:
Laura Viganò
Ileana Della Matera
Padre Innocenzo
Diario di viaggio/anzianiincasa_2019