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Pellegrinaggio a Santiago di Compostela/4_6 Settembre 2006

Pellegrinaggio a Santiago di Compostela/4_6 Settembre 2006

di Gabriella Buzzetti Scuffi

Avevo un sogno da tanti anni: fare il pellegrinaggio a Santiago de Compostela.
Ho letto parecchio sull’argomento, e mi sono documentata su come si deve affrontare tale viaggio.
In tanti momenti mi entusiasmavo, e in tanti altri momenti mi scoraggiavo, leggendo le difficoltà che si incontrano e così mi lasciavo prendere dalla paura di non essere in grado di affrontarlo. Ho chiesto a mio marito se mi avrebbe accompagnato volentieri in questo viaggio così importante per me, e Sergio ne fu subito molto entusiasta e si diede da fare per organizzarlo.
Ed ecco che è finalmente giunto il giorno della tanto attesa partenza.
Il 4 settembre 2006 alle ore 16 Sergio, l’amico Claudino ed io saliamo sull’aereo che ci porta a Zaragoza.

4 settembre 2006/Da Orio al Serio a Zaragoza
Mi sembra di sognare mentre salgo sull’aereo equipaggiata di zaino, scarponi, sacco a pelo. È la prima volta nella mia vita che intraprendo un viaggio così e questo mi emoziona. Arriviamo a Zaragoza alle 18 e troviamo pernottamento all’Hotel Paris.
L’albergatore mi dona un omaggio: una statuetta che rappresenta un pellegrino, in segno di augurio. È una sera caldissima, ceniamo alle 21 con 35° di temperatura.
Rientriamo subito in albergo per un desiderato riposo.

5 settembre/Visita a Zaragoza /Trasferimento a Pamplona/Roncesvalles
Al mattino percorriamo il centro di Zaragoza. Visitiamo la magnifica cattedrale della Madonna del Pilar e attraversiamo il famoso ponte di pietra sul fiume Ebro. Approfittiamo del tempo che ci rimane per vedere il grande mercato coperto. Al termine andiamo alla ricerca della stazione degli autobus per Pamplona; qui proviamo il disagio della prima avventura negativa: camminiamo sotto un sole cocente per 3-4 chilometri circa a “vuoto” (Sergio, per incoraggiarci, mi corregge: non a “vuoto” ma “per allenamento”). Finalmente, appena in tempo, raggiungiamo la stazione.
Arriviamo a Pamplona alle ore 14. Facciamo uno spuntino a base di panino maxi (boccadillos) e di birra.


Ripartiamo da Pamplona per Roncesvalles alle ore 18, dove arriviamo alle ore 19.15, e da qui avrà inizio il nostro cammino.
Subito ci affrettiamo a ritirare la credenziale e, dopo la dovuta compilazione, riceviamo il primo “sello” (timbro).
Con tale credenziale si ha accesso agli “Albergues” che sono i rifugi per i pellegrini, e si trovano lungo tutto il cammino. Acquistiamo la conchiglia che ci sarà compagna per tutto il viaggio, appesa al nostro zaino. Assistiamo alla messa con una speciale benedizione per i pellegrini, ceniamo e subito ci sistemiamo nel dormitorio che si trova in una costruzione molto austera. Il primo impatto è piuttosto traumatico: il dormitorio ha 150 posti letto, c’è molta confusione e ci si sente un po’ smarriti. Alle 22 le luci si spengono e cala un silenzio assoluto.

6 settembre/Roncesvalles-Larrasoaña  – Km. 27,5  – h. 8.45 di cammino
Sveglia alle 6, partenza alle 6,25 con la pila per un buon tratto; il cielo è stellato.
Alle 9.30 circa riusciamo finalmente a fare colazione in un piccolo paese: Viscarreta. Da lì in avanti proseguiamo con molta fatica sia per il gran caldo che per la mancanza di acqua fino a Zubiri. Ci sono parecchie salite sotto un sole forte; arriviamo poco prima delle 13, dopo circa 21 Km. di cammino, in un paesino dove troviamo una fontanina, e con gran sollievo facciamo subito un bagno ai piedi nell’acqua fresca. Qui ci ristoriamo con panino e frutta e di nuovo ci mettiamo in cammino, sempre con una gran calura.
Finalmente alle ore 15,15 arriviamo a Larrasoaña, dove troviamo sistemazione in un “albergue”, rifugio dei pellegrini, dove mettono il “sello” sulla nostra credenziale.
Dopo doccia e sistemazione zaini, ho la possibilità di far bucato; ci avanza pure il tempo per una bibita al bar e prenotazione cena. Mangiamo molto bene, con un ottimo menù del dia (giornaliero o del pellegrino) e tanta compagnia con pellegrini canadesi del Quebec e degli Stati Uniti.
Si parla tutti insieme in inglese, francese, italiano e pure dialetto: un miscuglio favoloso (questa è una delle tante bellezze del Cammino di Santiago).

 

foto d’archivio

 

Diario di viaggio/anzianiincasa_ 2021

 

 

 

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