di Giacomo Danesi
“Maggio, risveglia i nidi,
maggio risveglia i cuori,
porta le ortiche e i fiori,
i serpi e l’usignol”.
E bravo il nostro Giosuè Carducci che ci annuncia la primavera ricordandoci l’Ortica! Dopo aver letto di tutto sull’Ortica, conosciuta dai botanici con il nome di Hurtica dioicarticaceae, ma dalla gente comune anche con il nome di Vendetta delle suocere, Erba brucia, Orticole, Ortica maschia e via dicendo, sono rimasto senza parole nell’apprendere delle sue infinite qualità benefiche in campo medico, quello culinario, per la bellezza della pelle, e per il suo utilizzo nel campo delle fibre vegetali.
Non sapevo che le divise dei soldati tedeschi, durante l’ultima guerra mondiale, fossero state confezionate con le fibre vegetali estratte dalle piante di Ortiche! Particolare curioso. Recentemente la stampa ha dato notizia di una linea di abbigliamento tutta composta da tessuti con fibre vegetali di Ortica.
Sapevo, invece, che i nostri nonni la ponevano sotto il letto del malato, con la segreta speranza che la malattia se ne andasse. Tranquilli, non avveniva quasi mai. Idem come allontanatrice del malocchio… e di persone sgradite.
Stupidamente da bambini le strofinavamo sulle gambe delle ragazze. Salvo poi, da grandi, doverle rincorrere con mazzi di rose! Le nostre nonne poi le buttavano (le Ortiche) sul fuoco per allontanare i pericoli e le malelingue. Il risultato? Paurose vesciche sulle mani e sulle braccia delle nostre nonne…
Tra noi (allora) giovani si era sparsa la notizia che, opportunamente sfregate nelle parti nobili, stimolavano il desiderio sessuale. Per la verità non era certo quello che mancava. Se ricordo bene toccò al compianto medico dottor Silvio, Conte di Pontoglio, a Torbiato di Adro, in provincia di Brescia, rimediare al danno, abbondando con pomate lenitive atte alla bisogna per calmare il lacerante dolore provocato dall’improprio uso delle maledette ortiche. Non sapevo ancora che l’ortica rappresentasse il fuoco dell’inferno! Più avanti con gli anni ho letto che Ovidio (43 a.C. – 17 d.C.) riconosceva all’Ortica poteri afrodisiaci. Seguiva la ricetta, anzi una pozione per amare, fatta con i semi di Ortica. No grazie. Avevo già dato.
Da giovane.
Mia nonna Lucrezia, senza conoscere nulla della Scuola Salernitana, la usava come sonnifero e per togliere il catarro. Io, comunque, mi sono sempre rifiutato di bere la pozione schifosa che tentava di farmi ingurgitare. Ero già terrorizzato dall’Olio di Ricino, allora usato come rimedio contro tutti i mali!
Una leggenda vuole che con le piante di Ortica si percuotessero anche i sofferenti di reumatismi o di artrite, per fare tornare il sangue e gli spiriti nelle parti paralizzate o sofferenti.
Fino a qualche anno fa, sembra che i bambini della città russa di Novgorod, in Russia, festeggiassero l’arrivo dell’estate saltando cespugli d’ortica. Saltando oltre, oso sperare!
Che fosse erba sacra al Dio Thunar (questo nella mitologia tedesca), mi ha sempre lasciato indifferente. Ma, come già detto all’inizio, è stato stupefacente scoprire, come già aveva fatto nei secoli scorsi Castore Durante, nel suo Herbario Nuovo (1585), i principi attivi dell’Ortica che ricerche scientifiche hanno poi stabilito esistere.
Ecco qui elencati i principi attivi: l’urticoside, la clorofilla, la secretina, beta-caroteni, xantofilla, lavonoidi, rutina, quercitina, serotonina, sali di calcio, silicio, magnesio, potassio, fosforo, sodio, cloro, manganese, zolfo, ferro, rame, olii essenziali, acido gallico, acido acetico, acido formico, acido glicolico, tannini, ecc.
Che poi il liquido irritante dei peli contenga anche istamina e acetilcolina… potete immaginare la mia gioia nell’apprendere la notizia!
Mi ha sempre, invece, incuriosito il detto gettare la tonaca (o il saio) alle Ortiche, ovvero spretarsi. Perché poi gettarla in un cespuglio di Ortiche? Forse per evitare, magari dopo essersi sposato, di pentirsi e ritornare sui propri passi? Dura entrare nel cespuglio a riprendersi la tonaca! Anche se, forse, dopo il matrimonio, potrebbe risultare il male minore…
Torniamo all’Ortica in campo culinario. Prima regola: non usare in cucina piante di ortica irrorate da erbicidi o fertilizzanti! È ovvio.
Dunque, raccogliere solo quelle lontane dalle strade. E ricordarsi di lavarle molto bene prima dell’uso. Consigliare l’uso dei guanti per la raccolta e il lavaggio è perfino ridicolo.
Altro consiglio. Raccogliere solo i germogli più teneri e sbollentarli. Questo perché dopo l’operazione perdono il loro potere urticante. Attenti ai semi! Se finiscono in pentola sono guai: sono purgativi!
Con queste premesse, e con grande faccia tosta, ho chiesto a Iginio Massari una ricetta culinaria dove fossero presenti le foglie di Ortica.
Eccola!
la ricetta di Iginio Massari
SALMONE CON VERDURE FOGLIE DI ORTICA COTTE IN BRODO DI PESCE
Ingredienti per 4 persone
n. 4 dischi di pasta sfoglia alta mm 1
g 500 tranci di salmone
n. 8 scampi medi puliti e tolto il guscio e la test
n. 3 cucchiai di olio d’oliva extravergine
sale e pepe
g 100 pancetta
Per il brodo
g 100 scalogno
n. 4 cucchiai di olio d’oliva extravergine
ml 600 brodo vegetale
1/2 spicchi d’aglio
n. 10 grani di pepe nero
guscio e testa degli scampi
n. 1 cucchiaio di succo di limone
Per le verdure
g 300 foglie di Ortica
g 200 carciofi
g 150 caroteg 150 zucchine
g 120 funghi porcini
n. 2 cucchiai di olio d’oliva extravergine
n. 8 cipolline
n. 8 fette di pomodoro
n. 1 limone
sale e pepe
Preparazione per il fumetto di crostacei
Fate stufare i gusci e le teste degli scampi con la pancetta tagliata in listarelle, in una casseruola con l’olio d’oliva extravergine evitando che prenda colore. Unite quindi lo scalogno tritato, l’aglio, il pepe, versate il brodo vegetale e fate sobbollire il tutto per circa 10 minuti. Riportate poi a ebollizione, schiumate. Cuocete per 40 minuti a fuoco basso, poi passate tutto al setaccio senza schiacciare troppo gli ingredienti.
Preparazione per le verdure
Pulite e togliete le foglie più dure ai carciofi. Metteteli a bagno in acqua fredda e acidulata con succo di limone, per evitare che anneriscano. Pulite e lavate e sciacquate tutte le verdure, tagliatele a fettine sottili. Rosolate in una pentola i carciofi, le carote, le zucchine, le cipolle e i funghi tagliati a fette sottili con l’olio d’oliva extravergine, aggiungete poi le foglie di Ortica. Bagnate con il brodo di pesce e portate a cottura le verdure.
Controllate la consistenza in fase di cottura delle verdure e, quando sono morbide, scolatele. Quindi conservatele al caldo. Fate restringere il fumetto fino ad ottenere una salsa ed aromatizzatelo con 1 cucchiaio di succo di limone, un filo d’olio d’oliva extravergine e pepe a piacere.
Preparazione per il salmone
Spennellate i tranci di salmone con un filo d’olio d’oliva extravergine e arrostiteli in una padella antiaderente per 10 minuti. A pochi minuti dal termine di cottura aggiungete gli scampi e le fette di pomodoro. Salate e pepate. Servono 4 piatti fondi, 4 dischi di pasta sfoglia alta mm 1 del diametro del piatto e sul fondo del piatto posizionate una porzione di salmone, due code di scampi e le verdure con il brodo.
Spennellate il bordo del piatto con dell’uovo sbattuto, appoggiate il disco di pasta sfoglia e fate pressione per fare un tutt’uno (per ottenere un buon risultato estetico, si consiglia di mettere il disco di sfoglia nel congelatore. Quando è rigido è facilitata l’operazione).
Mettete i piatti nel forno già caldo a 180-190°C e cuocete per 12-14 minuti. Quando la pasta prende un bel colore dorato, servite bollente
Tratto dal libro “Mia nonna mangiava i fiori”
Testi di G. Danesi – Vannini Editrice
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Racconti & Ricordi*anzianiincasa_2018