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I Progetti FAKESHARE (I) E FAKESHARE II

I Progetti FAKESHARE (I) E FAKESHARE II

I siti web che vendono farmaci illegali e/o falsificati rappresentano, come ormai noto, una grave minaccia per la salute di tutti i cittadini dell’Unione europea.

Benché le autorità europee – Agenzie regolatorie, forze di polizia e dogane – ed altri soggetti pubblici e privati (quali industrie e università) dedichino ormai da tempo particolare impegno nella realizzazione di iniziative di prevenzione e contrasto, una maggior efficacia di queste ha come presupposto fondamentale un’ottimizzazione del  coordinamento a livello europeo delle attività portate avanti nel settore.

 

In questo scenario si colloca “Fakeshare” (2013-2015) – un progetto coordinato dall’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) e co-finanziato dal Programma “Prevenzione e lotta contro la criminalità” della CE – che ha l’obiettivo di sviluppare iniziative coordinate (come indagini, campagne di sensibilizzazione e attività di formazione) per il contrasto alla distribuzione illegale di farmaci attraverso internet.

Nell’ambito del progetto è stata realizzata una piattaforma web, suddivisa in due aree, una riservata e una pubblica.

L’area riservata (hub.fakeshare.eu), accessibile solo ad utenti accreditati, strutturata con elevati profili di sicurezza e contenente una serie di documenti di approfondimento e database interrogabili, è uno strumento ideato e realizzato ad hoc per supportare le attività delle autorità e forze di polizia coinvolte nella prevenzione e nel contrasto alla vendita illegale sul web di farmaci potenzialmente pericolosi.

L’area pubblica (www.fakeshare.eu) contiene, invece, documenti e approfondimenti elaborati per sensibilizzare i consumatori sui pericoli legati all’acquisto di farmaci attraverso canali non autorizzati. I risultati delle ricerche ad hoc realizzate nel corso del progetto nei paesi che aderiscono a Fakeshare hanno infatti evidenziato la scarsa percezione del rischio associato all’acquisto di medicinali sul web, andando a indagare proprio le dimensioni comportamentali e psicologiche nell’acquisto di farmaci online.

Alla prima fase del progetto (Fakeshare I) hanno preso parte le agenzie regolatorie di Spagna (AEMPS) e Portogallo (INFARMED), il Ministero dello Sviluppo Economico, le Università di Roma “Sapienza” e di Trento, il Comando dei Carabinieri per la Tutela della Salute – NAS, la Federazione europea delle associazioni e delle industrie farmaceutiche (EFPIA, Belgio), l’Agenzia nazionale per i medicinali ANAMED (Cile) ed enti privati come LegitScript (USA) e Pharmaceutical Security Institute – PSI (Regno Unito)

 

Fakeshare II, avviato negli ultimi mesi del 2014, può essere considerato una naturale evoluzione di Fakeshare I, in quanto ha come scopo quello di estendere gli ambiti di utilizzo della piattaforma, per implementare un sistema strutturato più ampio, che raccolga non solo informazioni su casi riconducibili alla vendita illegale attraverso siti web non autorizzati, ma che includa anche informazioni sulle altre tipologie di “crimine farmaceutico”, ovvero la produzione di farmaci falsificati, la promozione di farmaci attraverso i social network, e i casi di  furto e riciclaggio di medicinali.

A questa seconda fase, oltre ai partner già sopra ricordati, prendono parte le agenzie regolatorie di Serbia (ALIMS) e Regno Unito (MHRA), ed altri soggetti pubblici e privati come la Guardia Civil e ASOP.

 

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Contrasto al crimine farmaceutico

 

Sitografia

aifa.gov.it/

progetto europeo Fakeshare

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