Non tutti i farmaci sono uguali, ciascuno ha proprie caratteristiche che lo rendono adatto a curare specifiche malattie
Alcuni di essi devono essere necessariamente usati sotto il controllo del medico altri, adatti a curare disturbi lievi, non richiedono la prescrizione del medico. Per di più alcuni sono di facile assunzione, altri richiedono che sia uno specialista a somministrarli.
Per tutto ciò il regime di fornitura, cioè la modalità con cui il cittadino può entrare in possesso del medicinale, riflette un’ampia gamma di possibilità.
Oggi in Italia esistono cinque diversi regimi di fornitura.
Medicinali soggetti a prescrizione medica
Sono quei farmaci che per alcune caratteristiche o per la modalità d’impiego potrebbero comportare dei rischi se usati in modo inappropriato. Sono venduti in farmacia e sono facilmente riconoscibili poiché riportano sulla confezione esterna la frase: «Da vendersi dietro presentazione di ricetta medica».
- Medicinali soggetti a prescrizione medica da rinnovare volta per volta
Sono quei farmaci per i quali un uso continuato nel tempo può essere dannoso. Anche questa categoria di farmaci è facilmente riconoscibile in quanto reca sulla confezione esterna la frase: «Da vendersi dietro presentazione di ricetta medica utilizzabile una sola volta».
- Medicinali soggetti a prescrizione medica speciale
Sono farmaci appartenenti a una categoria particolare, quella degli stupefacenti e delle sostanze psicotrope (vale a dire che agiscono sulla psiche dell’individuo, modificandone l’umore, lo stato d’animo, eccetera), con un’elevata capacità di indurre dipendenza. Per tutti questi motivi è prevista un’apposita modalità di distribuzione e prescrizione.
- Medicinali soggetti a prescrizione medica limitativa
In questa categoria rientrano tre tipologie di farmaci accomunati dalla caratteristica di poter essere prescritti o utilizzati soltanto da alcuni medici o in alcuni ambienti:
- i medicinali vendibili al pubblico su prescrizione di centri ospedalieri o di specialisti (sono quei farmaci che, per poter essere somministrati correttamente, richiedono che la diagnosi sia effettuata in ambienti ospedalieri o in centri che dispongono di mezzi di diagnosi adeguati. Presentano sulla confezione l’indicazione del tipo di struttura o di specialista autorizzato alla loro prescrizione);
- i medicinali utilizzabili esclusivamente in un ambiente ospedaliero o simile, ad esempio nelle case di cura (sono quei farmaci che non potrebbero essere utilizzati in condizioni di sufficiente sicurezza al di fuori di strutture ospedaliere. Recano sull’imballaggio esterno le frasi: «Uso riservato agli ospedali. Vietata la vendita al pubblico»)
- i medicinali utilizzabili esclusivamente dallo specialista (sono i farmaci che, per loro caratteristiche e le modalità di impiego, sono destinati ad essere utilizzati direttamente dallo specialista durante la visita. Tuttavia se il farmaco non necessita di particolari attrezzature, lo specialista può utilizzalo anche a casa del paziente. Recano sulla confezione le frasi: «Uso riservato a…», con l’indicazione dello specialista autorizzato al suo impiego, e «Vietata la vendita al pubblico»)
- Medicinali non soggetti a prescrizione medica
- Sono i farmaci indicati per disturbi di lieve entità, sono usati per un breve periodo di tempo e per i quali non è necessario l’intervento del medico.
È possibile acquistarli quindi senza ricetta medica e per questo sono definiti anche “di libera vendita”. Per alcuni farmaci di libera vendita, definiti “da banco” o OTC (acronimo che deriva dall’inglese “Over The Counter”, per l’appunto “sopra il banco”), è consentita la pubblicità.
Un bollino sulla confezione li rende facilmente riconoscibili.
sitografia
www.aifa.gov.it
anzianiincasa* 08 febbraio 2018
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