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Abbracci

Abbracci

Mi son sognato di esser giovinetto -che sogno a settant’anni…

ed esser nel cortile della casa di ringhiera dei miei verdi anni

E mentre ero lì a giocare con la palla, mi sono visto arrivare

la Colomba, la portinaia di casa, per venirmi ad abbracciare.

In quel momento è arrivato in cortile anche il signor Pessina,

che faceva il fornaio, e aveva i capelli tutti bianchi di farina,

e anche lui mi ha abbracciato, e mi ha regalato una michetta,

calda e croccante, e l’ho mangiata da goloso, proprio in fretta.

La Renata, ballerina di varietà, mi ha stretto al suo ampio petto

e mi ha lasciato dentro il naso il suo buon profumo al mughetto.

E poi sono stato abbracciato dalla Tersilla, una zitella tuttofare,

che andava alla balera in cerca di qualche scapolone da sposare. 

Intanto era arrivato nel cortile, con il suo carretto spinto a mano,

lo zoticone che faceva lo stracciaio e stava sul mio stesso piano.

Arrivava sempre ciucco marcio, e appena era dentro la sua casa

alzava le mani su quella sventurata donna che era la sua sposa.

Ne avrei fatto a meno, ma per non offender nessuno del cortile,

mi son lasciato abbracciare anche da lui, ma puzzava di porcile.

E poi è arrivata la mia mamma, che mi ha abbracciato forte a sé,

e poi mi ha detto: “Fai il bravo, che sono sempre in pena per te”.   

E finalmente ho visto mio papà, che di mestiere era carabiniere,

ed era tornato dal turno di notte con le occhiaie gonfie e scure.

Appena mi ha visto, mi ha domandato: “Cosa ci fai qui tra noi?”.

Gli ho risposto: “Mi mancavano gli abbracci, specialmente i tuoi,

perché mi hai abbracciato poco, di giorno e notte eri a lavorare”.

Lui mi ha abbracciato forte, e l’emozione mi ha gonfiato il cuore.

Quel che volevo l’avevo avuto, e ora me ne potevo pure andare,

ma poi mi è venuto in mente che non ero riuscito ad abbracciare

una persona che avevo in cuore, ma non avevo mai abbracciato.

Ho guardato bene in cortile ma non c’era, come sono sfortunato.

Ma il destino mi ha fatto un bel regalo, quanto lo devo ringraziare!

perché proprio mentre stavo per uscire dal cortile, ho sentito aprire

una finestra al terzo piano, e come un miraggio l’ho vista apparire:

la Vilma, con la sua chioma di riccioloni bruni. Che tuffo al cuore!

Perché è stato proprio per quella fanciulla che ho scoperto l’amore.

Un amore segreto, per timidezza non glielo dissi mai, che dispiacere.

Quando ha visto che la guardavo, mi ha mandato un bacio con la mano.

Adesso ero felice, potevo uscir dal sogno e ritornare a quel che sono.

 

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